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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, spari in centro: un video "incastra" l'autore

L'uomo è accusato anche di tentato omicidio, ma per la difesa avrebbe sparato in aria e non verso il suo antagonista. Le indagini invece proseguono con lo stub previsto per la fine del mese, con gli accertamenti da eseguire sui vestiti sequestrati

C'è un video che incastrerebbe Moreno Caputo, il 34enne originario di Pagani accusato di detenzione di armi per aver esploso tre colpi d'arma da fuoco, in pieno centro, contro un suo coetaneo. Il video proviene da uno dei sistemi di sorveglianza acquisiti al momento del fatto dalla polizia, il 17 marzo scorso in Piazza Guerritore. Le immagini hanno fatto scattare in automatico per l'uomo anche la contestazione di tentato omicidio. Nei prossimi giorni, Caputo sarà sottoposto all'esame dello stub, presso la sezione di polizia scientifica di Napoli. Un atto propedeutico alle indagini, non ancora chiuse. Una seconda verifica, invece, riguarderà gli indumenti sequestrati a lui e alla moglie, alla ricerca di tracce di sparo collegate ai proiettili esplosi in quel tranquillo pomeriggio, intorno alle 17.00. Pare infatti che fu anche la moglie ad avere un alterco con la persona che scatenò la reazione dell'uomo. Dopo la sparatoria infatti, Caputo si diede alla fuga, risultando irreperibile. In serata si consegnò ai carabinieri della stazione di Angri, con conseguente denuncia a piede libero per l'accusa di porto d'arma in luogo pubblico.

Il gip Paolo Valiante, in sede di convalida, confermò per lui l'arresto, con il regime di custodia presso il carcere di Fuorni. Dietro quel suo gesto, come lui stesso spiegò al magistrato in compagnia del suo legale di fiducia, Giuseppe Buongiorno, vi era un pregresso di litigi e tentate aggressioni con un'altra persona, P.C. , la vittima di quell'esplosione di fuoco. Tutto riconducibile ad un presunto debito non saldato per la vendita di due biciclette. Per Caputo, P.C. voleva un'ulteriore somma di denaro, che il 34enne invece si sarebbe rifiutato di consegnare, in quanto aveva già definito l'acquisto delle due bici in tempi precedenti. Ma le insistenze del 30enne sarebbero state tali da farlo spazientire (al giudice Caputo ha raccontato anche di quando quell'uomo avrebbe tentato di aggredirlo in piazza del Corso, con tanto di mazza), portandolo a procurarsi un'arma. La pistola con la quale avrebbe sparato quel venerdì fu acquistata a Napoli, dalle mani di un pakistano. Davanti al giudice, Caputo si era difeso sostenendo di aver esploso in aria e non all'indirizzo del suo antagonista, che avrebbe risposto con un lancio di pietre a ridosso del passaggio a livello di via Dentice 

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