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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, intreccio tra camorra e politica: l'ex vicesindaco Cesarano resta in carcere

La tesi dell’Antimafia regge: Cesarano è considerato il tramite tra l’ex cutoliano e boss Antonio Pignataro e il candidato al consiglio comunale, Carlo Bianco. La decisione è del Riesame

L’ex vicesindaco Antonio Cesarano resta in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che nel pomeriggio di ieri ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dal legale difensore, Annalisa Califano. L’ex assessore e politico resta a Fuorni con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. La tesi dell’Antimafia regge: Cesarano è considerato il tramite tra l’ex cutoliano e boss Antonio Pignataro e il candidato al consiglio comunale, Carlo Bianco. Il suo lavoro presunto di "intermediazione" avrebbe spinto Bianco a spingere per l’approvazione di una delibera d’indirizzo per la costruzione di una casa famiglia. Progetto voluto da Antonio Pignataro e poi da Ciro Eboli, altro candidato al consiglio comunale. In cambio dell’approvazione, Bianco ed Eboli avrebbero beneficiato di supporto elettorale durante le elezioni di giugno 2017. I quattro sono finiti in carcere con l’indagine «Un’altra storia», concentrata su di un gruppo di persone nell’orbita dell’allora boss Pignataro, noto come l’omicida della piccola Simonetta Lamberti. L’inchiesta ha aperto uno squarcio anche su un fenomeno di corruzione elettorale, nel quale sono incappati due consiglieri comunali. Di cui uno diventato ex, dopo aver rassegnato le dimissioni. Durante l’interrogatorio di garanzia Antonio Cesarano si era difeso, sostenendo di non aver mai fatto da collante tra la camorra e le istituzioni, né di aver mai portato avanti interessi criminali. 

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