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Cronaca

Nocera Inferiore: "Cosa si cela dietro l'abbattimento dei pini?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Cosa si cela dietro l’abbattimento di 5 alberi di pino domestico (Pinus Pinea) nel Piazzale dell’Esercito Italiano, che tanto ha indignato alcuni cittadini di Nocera Inferiore?  Nessun mistero! Ad avvenuto taglio l’assessora Pagliara, in una nota trasmissione locale, svela ai cittadini che il taglio di “soli 5 alberi” è stato eseguito nell’ambito dei lavori di adeguamento normativo dell’area mercatale di Piazzale dell’Esercito Italiano.  A supporto di questa scelta “sofferta” da parte dell’amministrazione sembra ci fosse anche lo stato clinico degli alberi affetti dalla Toumeyella parvicornis, documentato da tanto di relazione tecnica, affidata ad un noto agronomo. Quindi un atto quasi dovuto a noi cittadini, da rendere pubblico!

L’assessora Pagliara aggiunge che “il funerale di cinque alberi” sarà così rimpiazzato con la “gioia per la nascita di nuovi alberi” che saranno piantumati “già grandi” …Allora tanto rumore per niente? Noi Cittadini in MoVimento di Nocera Inferiore crediamo che dietro l’abbattimento di tanta bellezza, a corredo di uno spazio notoriamente brutto, si celi un malsano modo di fare politica, l’assenza totale di cultura ambientale di quest’amministrazione e tutta l’inconsistenza dell’opposizione politica a Nocera.Possibile che non c’era altro modo per salvaguardare un pezzo di storia verde del nostro martoriato territorio? Non era forse possibile creare un progetto che andasse a valorizzare quegli alberi, anziché abbatterli?  Ma gli alberi erano malati. Lo dice una provvidenziale relazione tecnica, stando a quando asserito dall’Assessora. Ma non ci è dato sapere il nome del “boia” (inteso come professionista che ha l’ufficio di eseguire la condanna), che ha decretato la morte degli alberi malati, nessuno né prima né dopo l’assassinio ha potuto e potrà mettere in dubbio la reale presenza della malattia.
Ma noi ci chiediamo se non fosse nemmeno valsa la pena tentare di salvaguardarli e monitorarli nel tempo, magari sottoponendoli a cicli di endoterapia specifici.

Hanno scelto la strada più facile e funzionale per un progetto di adeguamento dell’area mercatale al momento sconosciuto. 
Semplicemente perché, per quanto si sforzino, non è nelle corde di alcun membro di quest’amministrazione comunale la materia ambientale.  L’attenzione al verde tanto declamata a chiacchiere dall’assessora e dal primo cittadino in più occasioni è inesistente ed inconsistente. Essa, secondo noi, deve passare invece attraverso una salvaguardia vera e non di facciata, in senso ecologico e socioculturale del nostro già scarso patrimonio di verde pubblico.   
Ciò deve, in molti casi, prevedere il semplice recupero dell’esistente e reinserirlo adeguatamente nei progetti di recupero delle aree di interesse pubblico. I livelli allarmanti d’inquinamento ambientale da smog richiedono misure urgenti di contrasto, che passano anche attraverso la creazione di nuovi spazi verdi soprattutto al centro della città e verso le periferie, fruibili dalle famiglie con bambini, anziani e persone in difficoltà, bandendo una volta per tutto l’uso del cemento.
Non si può banalizzare la distruzione di cinque bellissimi alberi, con una vita di 40/50 anni alle spalle, dicendo che si provvederà a sostituirli con alberi già grandi, pratica quest’ultima economicamente dispendiosa e non propriamente ecologica. Si abbattono alberi nel mentre si disattendono impunemente leggi che vogliono la piantumazione di un albero per ogni bimbo nato o adottato, giusta legge n° 10 del 14/01/2013.

Dietro questo ennesimo attentato al verde di città c’è anche, come sempre, la mancata e adeguata informazione della popolazione. E pensare che con questi presupposti culturali l’amministrazione pretenderebbe di introdurre esperimenti politici di democrazia partecipata.Questa è la cultura dei nostri governanti, questa è purtroppo la cultura di chi li ha sostenuti in campagna elettorale, la cultura anche dell’opposizione di città. Quella stessa cultura che progetta parchi destinati ai bambini o orti pubblici in luoghi ad alto tasso di inquinamento.


 

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