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Cronaca Nocera Inferiore

Tassi da usura durante il Covid, nuovo arresto contro il "clan Cuomo" di Nocera

Lo hanno scoperto gli uomini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Firenze, guidati dal vice questore aggiunto Maria Assunta Ghizzoni.

Soldi prestati e da restituire con interessi altissimi: in cambio di 14mila, ne dovevano tornare indietro 23mila. Il clan Cuomo, trasferitosi a Firenze a causa della “guerra“ in corso a Nocera Inferiore con la fazione di Piedimonte - secondo una nuova indagine dell'Antimafia di Firenze - aveva anche l’usura tra i suoi business da lanciare nel difficile periodo Covid. Lo hanno scoperto gli uomini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Firenze, guidati dal vice questore aggiunto Maria Assunta Ghizzoni.

L'inchiesta

Dopo gli arresti per la "bomba" al ristorante "Pizza Cozze e Babà", atto intimidatorio che s’inseriva proprio in quella guerra per il potere camorristico che vede i Cuomo in svantaggio rispetto ai rivali di Piedimonte, ieri il gip ha disposto gli arresti per Luigi Cuomo, suo figlio di 19 anni e per un 48enne napoletano, S.P. , anche lui trasferitosi a Firenze dove fa il parrucchiere. I tre sono ritenuti coinvolti negli episodi di “strozzo“. Una quarta misura, richiesta dal pm Leopoldo De Gregorio e firmata dal giudice per le indagini preliminari Antonio Pezzuti, ha colpito la moglie di Luigi Cuomo, finita ai domiciliari.

La fase due dell’inchiesta Cuomo nasce dalle perquisizioni che lo scorso settembre accompagnarono l’arresto di Luigi, ritenuto, dopo la carcerazione del fratello Michele, ritenuto l’esponente di spicco del clan campano. A casa Cuomo, i poliziotti della squadra mobile hanno trovato assegni e cambiali. Da lì sono risaliti a un prestito da 14mila euro concesso a una coppia che era in difficoltà economiche a causa del vizio del gioco e della crisi generata dal Covid.

La prima inchiesta della Dda sul clan

Gli interessi

A fronte del denaro ricevuto nel mese di febbraio 2021, le vittime, una coppia residente a Firenze, con rispettive attività nel commercio e nell’artigianato edile, avrebbero dovuto restituire in pochi mesi 23mila euro, con un tasso di interesse annuo pari a circa il 60%. Sarebbe stato il parrucchiere, secondo l’accusa, a far da intermediario e presentare Luigi Cuomo a una delle due vittime, cliente del suo negozio e che gli aveva parlato dei suoi problemi economici.

Nell’indagine è finita poi anche la moglie di Cuomo che, secondo gli inquirenti, assieme al figlio avrebbe preso il posto del marito, dopo il suo arresto di settembre, nell’esigere i soldi dalla coppia. "Ma che devo fare, una rapina?", rispose la presunta vittima che avrebbe, secondo quanto appurato dall’inchiesta, aveva restituito solo i 14mila euro ricevuti.

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