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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, spaccio nella "movida": condanne per i pusher

L’indagine era concentrata su un gruppo di persone, alcune giovanissime, impegnate a spacciare droga tra Nocera Inferiore e Pagani

Tre condanne per il gruppo di A.Z., il paganese di 37 anni che a Nocera Inferiore era pronto a gestire un vasto spaccio di droga insieme ad altri complici e vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. Due giorni fa, il Gup Leda Rossetti lo ha condannato a 6 anni di carcere. E’ stato ritenuto colpevole di ben dieci capi d’accusa. Pene più basse per la ragazza, V.G. , condannata a 3 anni, tre mesi e 25 giorni di reclusione ed E.G. , la cui pena è stata decisa per tre anni, sei mesi e venticinque giorni. L’indagine su A.Z. era partita il 9 luglio 2016, quando i carabinieri sottoponendolo a perquisizione dopo averlo fermato a bordo del suo motociclo Yamaha, gli trovarono 450 euro in contanti e la chiave di un cancello elettrico, insieme ad altre due di acciaio. Successivi controlli portarono ad un garage, al cui interno erano custoditi 2 chili di hashish. 

Il "vuoto" da riempire

La droga si trovava custodita all’interno del vano sotto sella di un altro motociclo, di proprietà di G.M. , altro indagato. L’indagine aprì poi uno squarcio su un gruppo di persone, alcune giovanissime, impegnate a spacciare droga tra Nocera Inferiore e Pagani. Un modo per riempire quei vuoti creati dalla raffica di arresti che l’Antimafia eseguì nei quartieri storici della città. Furono diciotto le persone raggiunte da un avviso di garanzia firmato dalla Procura di Nocera Inferiore, con molti giovani considerati pusher di seconda generazione. Alcuni di loro sono stati già condannati in precedenza. Quello stupefacente, ma in generale la droga che veniva trattata, era destinata alle strade della movida cittadina. Tredici furono i sequestri effettuati dai carabinieri. La maggior parte degli indagati non usava telefoni per chiudere accordi con gli acquirenti e memorizzava le targhe dei militari per evitare controlli. Spesso la droga veniva persino ingoiata pur di non incappare in una gazzella dei carabinieri, come fece proprio A.Z. in un’occasione, lamentandosi poi per i dolori alla pancia, una volta finito sotto intercettazione. Per lui anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.   

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