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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, lo spaccio gestito da giovani pusher: in silenzio davanti al giudice

La maggior parte degli indagati si è avvalsa della facoltà di non rispondere nella giornata di ieri, durante gli interrogatori di garanzia. L'inchiesta del sostituto Roberto Lenza aveva portato all'esecuzione di 17 misure cautelari

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere la maggior parte degli indagati nell'inchiesta della Procura di Nocera Inferiore, su di un giro di spaccio gestito da giovani pusher tra Nocera Inferiore e Pagani. Addebiti respinti da Giovanni Marino e Alfonso Zucca: quest'ultimo ha tuttavia precisato che la convivente, Valeria Gargiulo, non fosse coinvolta in quel giro di droga, ma solo di essere stata fisicamente presente in alcuni momenti. Per Zucca, così come per la donna, il gip aveva disposto la misura in carcere. L'attività investigativa era nata dal sequestro di 2 chili di hashish a luglio 2016 nel garage di Zucca, con le chiavi nelle disponibilità di Marino. Tredici i sequestri in materia di stupefacenti invece, con una partita di cocaina destinata alla "movida" nella città di Vicenza. Per quell'episodio - con i carabinieri a bloccare l'ingresso in autostrada a Nocera, Pagani e Angri, si consumò anche un tentativo di corruzione verso un militare. Non è stata contestata l'associazione a delinquere, ma grazie ad intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, osservazioni e in un caso anche ad inseguimenti, i carabinieri avevano sradicato un gruppo strutturato, la cui attività - ha scritto il gip Luigi Levita - era "tamburellante", vista la continuità con la quale molti degli indagati si impegnavano a spacciare, rifornirsi e infine, a guadagnare. L'impressione degli inquirenti è stata quella di aver posto un freno ai movimenti di una seconda generazione di spacciatori - molti giovanissimi e incensurati - impegnati ad occupare parti del territorio nocerino e paganese per i propri affari.  

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