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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Autunno di "fuoco" a Nocera Inferiore: condannato perchè girava con una pistola

Ha patteggiato la sua pena Diego Landino, il 39enne arrestato lo scorso ottobre in via Gambardella, perchè trovato in possesso di una pistola a salve, modificata e pronta a sparare. E' uno degli indagati nel bliz della Dda, "Un'altra storia"

Pare fosse stata una telefonata anonima a segnalare la presenza di due giovani che giravano armati lungo Corso Vittorio Emanuele. Tra quelli c’era anche Diego Landino, ora condannato per quell’episodio. Era il 24 ottobre del 2016, vigilia dell’agguato di fuoco all’esterno della palestra "Pentaworld", in via D’Alessandro. L’ultimo atto di una feroce guerra tra bande durata diversi mesi. La polizia, una volta sul posto, effettuò una perquisizione nei confronti del 39enne che l’Antimafia colloca all’interno del gruppo di Michele Cuomo. Gli agenti gli trovarono una pistola a salve modificata calibro 7,65, pronta a fare fuoco. Fu arrestato in flagranza e poi sottoposto agli arresti domiciliari. Un mese e mezzo dopo finirà in galera, con il blitz congiunto dei carabinieri del Ros e della Mobile di Salerno insieme ad altre 20 persone, per l’indagine "Un’altra storia". Due giorni fa, per il solo possesso di quella pistola, il gup Paolo Valiante ha condannato Landino in abbreviato a 2 anni e 2 mesi di reclusione. In quel periodo, l’attenzione degli inquirenti sul territorio nocerino era ai massimi livelli. Il giorno dell’arresto - secondo la polizia - l’uomo era in compagnia di Marco Iannone all’esterno del circolo "CRS Betting". Se il secondo riuscì però a dileguarsi, così non fu per il 39enne, rintracciato dopo poco e arrestato perché in possesso dell’arma.

Diverse ore prima del suo fermo, Francesco Manzo era stato ferito al gluteo da due sconosciuti a bordo di uno scooter, mentre nel pomeriggio, in via Amendola, l’auto di Domenico Rese era stata crivellata di colpi, così come parte del muro perimetrale della sua abitazione. I controlli di polizia e carabinieri - che già indagavano per le risposte a suon di proiettili di inizio settembre - condussero in serata all’arresto di Landino. Davanti al gup, era difeso dal legale Gregorio Sorrento. La zona nella quale si trovava era stata a sua volta oggetto di una sparatoria (l’interno del circolo) da parte di un gruppo di sconosciuti, un mese prima. Nello stesso periodo, il napoletano Rosario Terracciano veniva arrestato in quella strada, per possesso di una pistola.      

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