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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore piange Visin Seid, i genitori sulla lettera: "Il suo gesto non è collegato al razzismo"

Le esequie sono state celebrate, questa mattina, all’interno della chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Cicalesi

E' stata trovata sui social una lettera  toccante e straziante, risalente a gennaio 2019. È quella che ha scritto Seid Visin, ex calciatore delle giovanili del Milan trovato morto a Nocera Inferiore, dov’era tornato dopo aver indossato per due stagioni la maglia rossonera. Parole dure che fanno pensare. "Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone", ha scritto l'ex calciatore.

La lettera di addio di Seid Visin

Seid nella sua lettera ha utilizzato parole drammatiche: "Io non sono un immigrato" scriveva. "Sono stato adottato da piccolo (…). Ricordo che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, tutti si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiosità. Adesso sembra che si sia capovolto tutto". (…) "Ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani (bianchi) non trovassero lavoro". "Dentro di me è cambiato qualcosa — scriveva Seid — Come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovessi dimostrare alle persone, che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco". Infine una sorta di confessione: "Facevo battute di pessimo gusto su neri e immigrati (…) come a sottolineare che non ero uno di loro. Ma era paura. La paura per l’odio che vedevo negli occhi della gente verso gli immigrati". E poi "Non voglio elemosinare commiserazione o pena, ma solo ricordare a me stesso che il disagio e la sofferenza che sto vivendo io sono una goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza che sta vivendo chi preferisce morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno. Quelle persone che rischiano la vita, e tanti l’hanno già persa, solo per annusare, per assaggiare il sapore di quella che noi chiamiamo semplicemente Vita”.

La carriera 

Seid Visin, 20enne di origini etiopi, era stato adottato da una famiglia nocerina e nel 2014 aveva lasciato la sua casa per trasferirsi sotto la madonnina. Aveva giocato con Donnarumma, era una giovane promessa ma poi Seid aveva deciso di tornare a casa sua approdando al Benevento. Poco dopo aveva lasciato il calcio professionistico per finire gli studi e ultimamente giocava con l'Atletico Vitalica, squadra di calcio a 5 della provincia di Salerno. 

I funerali

Le esequie sono state celebrate, questa mattina, all’interno della chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Cicalesi di Nocera Inferiore.

La precisazione

Intanto, i genitori del 20enne fanno sapere che "il gesto estremo di Seid non deriva da episodi di razzismo”.  Dunque, i familiari smentiscono la tesi circolata in queste ore su un possibile collegamento tra il drammatico suicidio del figlio e ciò che lui, tre anni fa, ha denunciato sui social. 

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