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Cronaca Nocera Inferiore

Padre disperato si da fuoco in auto, salvato dai carabinieri: è un 33enne di Nocera

L'episodio risale al 21 febbraio scorso, a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. Alla base del gesto le tante difficoltà che l'uomo denunciava da mesi nell'impossibilità di avere colloqui sereni con il figlio, attraverso i servizi sociali

Stava protestando da settimane, perchè ce l'aveva con i servizi sociali che gli avrebbero creato problemi - a suo dire e così come messo in una denuncia - quando doveva parlare con il figlio, attraverso WhatsApp. E' di Nocera Inferiore il ragazzo di 33 anni, M.N. , che qualche settimana fa, si è dato fuoco nella sua automobile in pieno centro a Romano di Lombardia. A salvarlo i carabinieri, il 21 febbraio scorso, che lo tenevano d'occhio, intervenuti prontamente nel rompere il vetro dell'auto e a mettere il ragazzo in salvo. Si trova, da allora, in ospedale, in seguito alle gravi ustioni riportate.

Il dramma

La protesta del giovane papà proseguiva almeno da prima di Natale. Diverse volte aveva fatto proteste pacifiche, così come quella fame, per ribellarsi ai servizi sociali che non avrebbero mai definito per bene le modalità di comunicazione tra lui e il figlio, anche se attraverso il solo uso del cellulare. Dopo la separazione dalla compagna, l'uomo aveva avuto difficoltà nel vedere il figlio, a seguito del trasferimento della donna, con il piccolo, in Sicilia. La distanza, i rapporti conflittuali e le difficoltà economiche legate alle trasferte dalla Bassa, oltre ad un procedimento penale aperto contro di lui, avevano complicato ulteriormente una separazione già difficile. Il giovane aveva cominciato a più riprese uno sciopero della fame e della sete, organizzando dei presidi di protesta davanti alle sedi del Comune e dei Servizi sociali di Romano e dell'Ambito. Negli ultimi giorni, protestava ancora davanti al Cps di Romano. A notarlo, anche i carabinieri che avevano provato più volte a parlargli, cercando di convincerlo a fermare la protesta e a farlo ragionare. Le fiamme erano divampate in pochi secondi all'interno della sua auto, con l'uomo che aveva dato concretezza all'estremo gesto, dopo aver visto i carabinieri.

La sofferenza

Ad una testata sarda, il nocerino aveva spiegato le sue difficoltà, riferendo di non essere riuscito a costruire un legame con il figlio, perchè "durante le poche videochiamate che sono riuscito a fare, chi sta col bimbo crea continui momenti di disturbo in modo da deviare l'attenzione di mio figlio da me. Viene distratto con giochi, con cibo, con l'accensione della tv etc, in quei 60 minuti di videochiamate non riesco a stare solo col bambino ma ci sono continue interferenze nonostante l'ordine degli assistenti sociali che non ci sia nessuno durante la videochiamata"

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