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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Esame copiato per la procura, ma il gip lo assolve: "L'elaborato è frutto dell'autore"

Pur riconoscendo alcune parti copiate da internet, il giudice ha assolto il candidato, al quale è stato riconosciuto buona parte dell'elaborato valido per la stesura di un parere civile. La sentenza potrebbe ora essere riferimento per gli altri casi

Fu denunciato alla Procura per aver copiato durante l’esame di stato valido per l’abilitazione da avvocato: quando però il suo caso arriva al gip, viene assolto. Il ragionamento del magistrato si può sintetizzare così: pur risultando esserci parti copiate, gran parte dell’elaborato è frutto di uno sforzo autonomo dell’autore. Il caso rientra tra quei 60 segnalati dalla Corte d’Appello di Brescia l’anno scorso alla Procura di Salerno, che trasferì tutto per competenza al distretto di Nocera Inferiore, sulla prova per l’abilitazione per avvocato del 2015. La commissione rivelò anomalie in diversi degli elaborati, che contenevano parti del testo riprodotte integralmente da internet o da fonti giuridiche protette da copyright, facendo scattare la contestazione penale regolata dalla legge 475 del 1925. Ovvero, «la falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche». Nel caso specifico, il candidato era accusato di aver copiato alcuni tratti del suo elaborato dai siti internet Wikipedia.it e Leggioggi.it.

Nel valutare le accuse, il gip Luigi Levita fa una premessa - riprendendo una sentenza della Cassazione - per sottolineare da quale criterio partire per valutare un’eventuale sanzione (la procura aveva chiesto per il candidato il pagamento di una multa): e cioè, che «non è tanto il fatto che il testo non coincida con frasi o proposizioni di altri scritti, quanto che esso non sia connotato da una elaborazione critica dei dati acquisiti». Sul parere civile oggetto dell’indagine, le parti copiate risultano essere «dall’estensione molto limitata, in raffronto alla totalità dell’elaborato». Le stesse non «inficiano» la paternità del parere, che risulta essere invece «frutto di un autonomo sforzo espositivo del candidato, che si è soffermato sulla problematica giuridica sottesa con proprio ragionamento, fornendo una ricostruzione personale del tema proposto». Il lavoro che fu svolto in aula per il gip è stato sviluppato e strutturato in modo organico, senza alcuna rilevanza penale. Motivo per il quale il candidato è stato assolto dalle accuse perché il fatto non sussiste. Il giudice ha inoltre disposto che la sentenza, con contestuali motivazioni, venga pubblicata su riviste giuridiche a scopo informativo. La decisione potrebbe ora essere estesa anche ad altri elaborati in esame, qualora vi fosse la stessa tipologia d’accusa. Qualche mese fa, infatti, la procura aveva chiesto medesima condanna per i primi 15 candidati finiti sotto l’esame della Commissione esaminatrice.

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