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Cronaca Nocera Inferiore

Spari su di un portone a Nocera Inferiore: "avvertimento" per Michele Cuomo

Crivellato con quattro colpi di pistola il portone d'ingresso di un fabbricato dove risiede Michele Cuomo, 37enne ritenuto dalla Procura Antimafia quale figura emergente della malavita nocerina

Si torna a sparare a Nocera Inferiore. Crivellato con quattro colpi di pistola il portone d'ingresso di un fabbricato dove risiede Michele Cuomo, 37enne ritenuto dalla Procura Antimafia quale figura emergente della malavita nocerina. Ieri mattina un residente ha allertato i carabinieri, giunti poi nei pressi del fabbricato contiguo all’istituto tecnico industriale “Marconi”. Non si conosce il calibro ed è ancora difficile associare un orario all’episodio criminale. Forse in piena notte, forse alle prime luci del mattino. I proiettili hanno danneggiato il vetro antisfondamento dell’imposta. Michele Cuomo è stato ascoltato dai carabinieri: viene ritenuto il destinatario di quello che al momento parrebbe essere un avvertimento. Non si esclude nulla, non fosse altro per i precedenti del 37enne e le indagini che lo riguardano.

Il blitz sulle bande criminali e l'indagine con l'ex boss Pignataro

Una delle maggiori è quella che due anni fa condussero Ros e Mobile di Salerno, dietro delega dell'Antimafia, su circa 30 persone. Molte delle quali collocate nell'orbita criminale del 37enne. Per tutti loro partirà il processo nei prossimi mesi. Di recente, i carabinieri dietro delega della Dda avevano perquisito l’abitazione di Cuomo, notificandogli un avviso di garanzia per associazione di stampo mafiosa. Un’accusa caduta nell’inchiesta sulla guerra tra bande criminali, e riproposta ora nel fascicolo che riguarda l’ex cutoliano, Antonio Pignataro. Gli inquirenti battono qualsiasi pista: quella dell’avvertimento e del regolamento di conti, persino dell’agguato mancato o di una circostanza legata a futili motivi. Due anni fa, in quella stessa strada, polizia e carabinieri registrarono una sparatoria all’interno di un circolo. Era il periodo della guerra tra bande. A finire in carcere anche un napoletano considerato interno ad un clan, a sua volta - secondo indagini - contiguo a Michele Cuomo. A distanza di tempo si ritorna a sparare e anche stavolta, i sospetti ruotano intorno agli stessi contesti criminali.

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