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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, scontri tra ultras: il Tar conferma il Daspo per 22 tifosi

I fatti risalgono al dopo gara contro il San Severo, quando i gruppi di due fazioni della tifoseria della Nocerina vennero a contatto per le strade cittadine. La Questura, dopo indagini che avviò anche la Procura, emise 22 Daspo per altrettanti tifosi

Il Tar respinge il ricorso di 22 tifosi della Nocerina, confermando i Daspo emessi della Questura di Salerno per gli scontri in pieno centro tra due fazioni del tifo rossonero. I fatti risalgono allo scorso 25 settembre, quando gli schieramenti di due gruppi ultras diedero vita ad una caccia all’uomo per strada. I protagonisti erano a volto coperto e armati di mazze di plastica. Al termine del match contro il San Severo, la polizia registrò degli contri all’esterno dello stadio e poi, lungo alcune arterie cittadine. Una battaglia tutta interna al tifo molosso, dai contorni urbani e il cui movente era riconducibile a questioni di campanilismo e rivendicazioni sull’esposizione di uno striscione e su manifestazioni di tifo nel passato. In ospedale ci finirono un paio di giovani, refertati per le ferite subite durante le singole aggressioni. Ma la Procura aprì un fascicolo sulla vicenda, riscontrando omissioni, omertà e persino l’accusa di favoreggiamento di alcuni dei coinvolti rispetto ad altri dei protagonisti. L’intenzione dunque di delinquere per i 22 al momento regge, così come deciso dal Tar, che ha respinto due giorni fa tutti i ricorsi. 

Come constatato dalla stessa polizia, per quei fatti non giunse alcun aiuto o collaborazione da parte dei coinvolti. Una difficoltà che spinse gli investigatori ad un lavoro solitario, oltre che complicato. Gli incidenti causarono disagio ai cittadini e ferite a quattro persone. Solo silenzi, oltre ad un copione scontato da parte di chi fu sentito: «Avevano il cappuccio, non so chi fossero». Anche sentendo alcuni cittadini, la polizia non raccolse grossi elementi. Fu solo grazie alle telecamere del comune e ad un incrocio di dati, che furono poi identificati i 22 che avevano messo a ferro e fuoco le strade limitrofe allo stadio, senza curarsi dell’incolumità dei passanti. Tra questi c'erano volti noti ma anche nuove leve: giovani senza precedenti, ma come per i più anziani, mossi da atteggiamenti violenti. A essere raggiunti dal Daspo furono anche 5 tifosi già coinvolti nell’indagine sugli scontri urbani con i tifosi del Perugia e la polizia. Seppur fossero già interessati dal provvedimento, si trovavano fuori allo stadio ed avrebbero avuto un ruolo attivo durante i disordini.

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