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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Scontri tra ultras della Nocerina e polizia, la Cassazione ha deciso: "Fu devastazione"

Dopo una sentenza in Corte d’Appello a Salerno, un annullamento con rinvio in Cassazione e una nuova pronuncia presso la Corte d’Appello di Napoli, la Suprema Corte rigetta un secondo ricorso e mette la parola fine sui fatti del 30 agosto 2013

Ora è certo: i tifosi della Nocerina furono autori di devastazione. Se condannati, rischiano anche fino a 15 anni di carcere. Dopo una sentenza in Corte d’Appello a Salerno, un annullamento con rinvio in Cassazione e una nuova pronuncia presso la Corte d’Appello di Napoli, i giudici della Suprema Corte rigettano un secondo ricorso e mettono la parola fine sui fatti del 30 agosto 2013. Quando in via Pucci, un gruppo di ultras rossoneri si scontrò con i tifosi del Perugia e la polizia prima del match previsto al San Francesco. A fare ricorso era stato Raffaele Villani - l’unico tra gli ultras coinvolti a essere giudicato (2 anni e 8 mesi) con rito abbreviato – che aveva chiesto la derubricazione del reato in danneggiamento. Con la pronuncia della Cassazione, il processo attualmente in corso per altri 15 tifosi è destinato a prendere una piega diversa. E con pene molto pesanti, in caso di condanna. Il bilancio di quella sera fu impietoso: due bus dei tifosi umbri danneggiati, lancio di pietre, bottiglie, bombe carta, contenitori di metallo, arredo urbano distrutto e poliziotti feriti.

«Condotte violente e inarrestabili - scrivono i giudici - mettono in rilievo la grave esposizione a pericolo che le forze di polizia subirono a cagione degli incidenti provocati dai facinorosi nocerini: gli agenti furono costretti a manovre di dispersione mediante cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni». E ce n’è anche per il Comune, rimproverato per non aver effettuato riparazioni il giorno dopo. Una nota della Multiservizi – utilizzata anche alla difesa - attestava che il giorno dopo non fosse visibile alcun danno: «Tale omissione non comprova che non siano stati arrecati danni all’arredo urbano, ma testimonia il mancato approntamento di riparazioni documentate al di là di ogni ragionevole dubbio. E’ ben ravvisabile nell’ipotesi esaminata, nella quale la furia incontrollata dei tifosi si è rivolta nei confronti della polizia, aggredita senza alcun motivo plausibile, con ogni genere di oggetti contundenti con un comportamento che, a prescindere dagli oggettivi e concreti oggetti danneggiati, è idoneo a ledere l’ordine pubblico, inteso come civile e corretta convivenza, nel quadro del rispetto delle leggi, dei diritti delle persone e delle istituzioni». Fino a pochi giorni fa gli imputati avevano sperato che il reato mutasse in danneggiamento

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