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Cronaca Nocera Superiore

"Racket" dei manifesti funebri a Nocera Superiore, gli indagati scelgono il silenzio

Ieri i quattro, assistiti dai rispettivi avvocati, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere dinanzi al Gip. Restano fuori dalla Regione Campania, al momento, in virtù del divieto di dimora deciso dal giudice

Hanno scelto il silenzio le quattro persone, due di Nocera Inferiore e due di Nocera Superiore, coinvolte in un'indagine per estorsione, violenza privata, lesioni e rapina a danno del titolare di un'agenzia funebre di Nocera Superiore. Ieri i quattro, assistiti dai rispettivi avvocati, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere dinanzi al Gip. Restano fuori dalla Regione Campania, al momento, in virtù del divieto di dimora deciso dal giudice.

Il "racket" dei manifesti funebri

Il maggio scorso, nella zona di Pareti, a Nocera Superiore, l'imprenditore colpì con uno schiaffo un attacchino, perchè stava coprendo i suoi manifesti con altri. L'uomo promise vendetta, chiedendo a due suoi generi, di vendicare quell'affronto. Dopo qualche ora, l'uomo fu infatti picchiato con un manganello in ferro, rimediando la rottura del braccio e ferite all'altezza dell'occhio. I due, poi, gli avevano sottratto anche lo scooter, un T-MAX. In ospedale, i familiari della persona aggredita erano poi stati avvicinati da una quarta persona, che per conto dell'attacchino, un 60enne, avrebbe promesso la restituzione dello scooter, solo se la denuncia della vittima fosse stata ritirata. Così non fu, spingendo poi i carabinieri ad avviare l'indagine, che ha portato poi alla misura del divieto di dimora in Campania per i quattro Le accuse sono di estorsione, violenza privata, rapina e lesioni, a vario titolo. Per l'attacchino, vi è una duplice accusa di estorsione in più. Avrebbe costretto altre due ditte di onoranze funebri, una di Mercato San Severino e l'altra di Salerno, ad attaccare i loro manifesti. Se si fossero rifiutate, avrebbe strappato o coperto gli stessi, con quelli di altre ditte. Due degli indagati sono volti noti alle forze dell'ordine: uno di loro, fu coinvolto nella guerra tra bande a Nocera Inferiore, circa due anni fa, per i quali fatti è ora sotto processo dietro richiesta dell'Antimafia.

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