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Cronaca Nocera Superiore

Scarico illecito di reflui nel torrente Cavaiola: sigilli ad un impianto di Nocera Superiore

Il legale rappresentante della società è indagato in relazione allo scarico di acque reflue industriali in un corpo idrico superficiale senza essere in possesso della prescritta autorizzazione di legge

I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Salerno hanno sequestrato a Nocera Superiore un’’impianto di depurazione e un’area scoperta di circa mille quadrati utilizzata per le attività di messa in riserva del rifiuto speciale, di pertinenza e funzionali ad una nota locale attività industriale dedita al trattamento e raccolta di sottoprodotti di origine animale, nonché di raccolta e recupero di rifiuti oleosi contenenti articolato di sostanza di natura animale e vegetale, oli e grassi commestibili. L’operazione è stata coordinata dai magistrati della sezione reati ambientali della Procura Nocerina, guidata dal Procuratore Capo Giovanni Francesco Izzo. La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante della società interessata per le diverse violazioni.

Il legale rappresentante della società in questione, infatti,  è indagato in relazione allo scarico di acque reflue industriali in un corpo idrico superficiale senza essere in possesso della prescritta autorizzazione di legge. In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai carabinieri presso l’industria che principalmente si occupa di raccolta e salatura di pelli grezze, raccolta e stoccaggio di scarti di macellazione, nonché raccolta e stoccaggio di scarti di oli vegetali esausti, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo dell’interrato impianto di depurazione e di una vasta area scoperta adibita a stoccaggio del rifiuto speciale del tipo rifiuto oleoso contenente articolato di sostanza di natura animale e vegetale.

Nello specifico è emerso che le acque reflue industriali provenienti dall’impianto di depurazione a servizio della medesima area scoperta su cui avveniva lo stoccaggio del rifiuto erano scaricate nel torrente Cavaiola senza che la società di gestione fosse in possesso di regolare autorizzazione allo scarico. Il giudice per le indagini preliminari, pertanto, accogliendo la richiesta del pubblico ministero che ha condiviso le risultanze investigative dei carabinieri, al fine di non consentire il protrarsi o l’aggravarsi del reato, ha ritenuto di disporre il sequestro preventivo della struttura.

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