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Cronaca Eboli

Amori struggenti e legami invisibili: "Notre Dame de Paris" commuove il Palasele

Per la prima, il sindaco di Eboli Massimo Cariello, insieme al maestro Pasquale Ciao, ha incontrato il cast, tra cui il giovane ebolitano Luca Calzolaro, omaggiandolo della maschera di Donn'Annibale

Amori impossibili, attrazioni fatali, sogni infranti, ma anche speranze e voglia di credere. In quattro parole: "Notre Dame de Paris". Brividi a fior di pelle, ieri, ad Eboli, per l'opera popolare moderna più famosa al mondo che, dopo aver incantato le platee di Milano, Trieste, Bari e Napoli, registrando ovunque standing ovation e sold out, è arrivata sabato 30 e andrà in replica oggi, domenica 1 maggio, al PalaSele. Per la prima, il sindaco di Eboli Massimo Cariello, insieme al maestro Pasquale Ciao, ha incontrato il cast, tra cui il giovane ebolitano Luca Calzolaro, omaggiandolo della maschera di Donn’Annibale come simbolo della città. Quattro repliche in due giorni per l’allestimento colossale con il cast originale (alle ore 17 e alle ore 21) per l’opera musicale prodotta da David Zard, che ha battuto ogni record: un trionfo che dura nel tempo e che è ritornato sulle scene italiane dopo 4 anni di pausa. Un’alchimia unica che porta innanzitutto la firma inconfondibile di Riccardo Cocciante per le musiche, definite da tutti sublimi, e le parole, che raccontano una storia emozionante, scritte da Luc Plamondon e, nella versione Italiana, da Pasquale Panella. Da spezzare il fiato, le coreografie curate da Martino Müller, in perfetta armonia con gli affascinanti costumi di Fred Sathal e con le scene di Christian Rätz.

Notre dame de Paris al Palasele di Eboli/le foto

Struggente la storia del campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame e del suo amore tragico e impossibile per la bella gitana Esmeralda, di cui sono segretamente attratti anche il capitano delle guardie del Re Febo e l'arcidiacono della cattedrale Frollo. Un team di artisti di primo livello che hanno reso quest'opera, tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, un vero capolavoro. Ad emozionare la platea che non ha trattenuto commozione ed applausi quasi ad ogni scena, il filo invisibile che lega Esmeralda e Quasimodo, uniti dallo stesso senso di profonda solitudine e da un amore non corrisposto. Mentre il campanaro storpio ama disperatamente la bella gitana, infatti, quest'ultima dona il suo cuore solo a Febo che per lei, invece, non prova che trasporto fisico. Adrenalina a mille, poi, per la perfomance degli stranieri che ha sprigionato rabbia e perseveranza nella lotta per il diritto di asilo e per essere riconosciuti come persone libere: tema quanto mai attuale anche nella nostra società, riportato, dunque, alla luce dai grintosi acrobati in scena. Impeccabile il cast composto da Alessandra Ferrari (in sostituzione di Lola Ponce), (Esmeralda), Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso) insieme al secondo cast e agli oltre 30 ballerini e acrobati, diretti magistralmente dal regista Gilles Maheu. Gli ultimi tagliandi ancora disponibili, a cura di Anni 60 produzioni (costo da 25 a 80 euro), sono acquistabili anche al botteghino del PalaSele aperto pure oggi a partire dalle ore 14 (Info: 089 4688156). Un sogno da vivere.

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