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Cronaca Buonabitacolo

Omicidio Casalnuovo, le parti civili chiedono la condanna per il maresciallo

L’avvocato difensore della famiglia della vittima – riporta Ondanews – ha chiamato a testimoniare un ragazzo del posto che avrebbe assistito all'omicidio

Nel corso di una nuova udienza a carico del maresciallo Giovanni Cunsolo, accusato della morte di Massimo Casalnuovo, le partiti civili hanno chiesto la condanna per omicidio preterintenzionale presso la Corte d’Appello di Salerno.

L’udienza

L’avvocato difensore della famiglia della vittima – riporta Ondanews – ha chiamato a testimoniare un ragazzo del posto che avrebbe assistito all'omicidio. La richiesta di condanna della parte civile arriva dopo quella dello scorso 15 aprile formulata dalla Procura Generale che ha chiesto l’assoluzione del maresciallo. Il giovane -  secondo l’accusa - sarebbe morto a Buonabitacolo dopo un calcio sferrato contro il motorino da parte del maresciallo ad un posto di blocco. Ma quest’ultimo, nel 2013, è stato assolto dal tribunale di Sala Consilina conformula dubitativa dall’accuso di omicidio preterintenzionale, mentre nel 2015 condannato, dalla Corte d’Assise di Potenza, alla pena di 4 anni e 6 mesi con interdizione per cinque anni dai pubblici uffici proprio per il reato di omicidio preterintenzionale. Ma, nel 2017, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna con remissione degli atti presso la Corte d’Appello per un nuovo giudizio  La prossima udienza sarà il 6 maggio.

Il dramma

Massimo Casalnuovo ha 22 anni quando il 20 agosto 2011 prende il suo motorino e va dall'officina del padre verso casa a Buonabitacolo. Qualche giorno prima alcuni residenti avevano presentato un esposto al sindaco, per chiedere di effettuare maggiori controlli su motorini rumorosi e "truccati". Così polizia municipale e carabinieri si appostano lì, proprio mentre passa anche Massimo. Quando i carabinieri lo vedono hanno già fermato altri due ragazzi e hanno accostato subito dopo una curva. Massimo invece non li vede e uno dei militari (il maresciallo Giovanni Cunsolo) si mette in mezzo alla strada, così uscendo dalla curva se lo ritrova davanti. Qualche secondo dopo è a terra, ha sbattuto il petto sullo spigolo di un muretto. Morirà in ambulanza poco dopo.  Dopo l'incidente si diffondono due versioni dei fatti totalmente opposte tra loro: quella dell'Arma secondo cui Massimo è caduto dopo avere cercato di investire il maresciallo e ferendolo a un piede, e quella invece di alcuni testimoni secondo cui Massimo ha sbandato a causa del calcio sferrato allo scooter dal maresciallo Cunsolo. La reale dinamica dell’accaduto e le conseguenti responsabilità non sono state ancora definite.

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