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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Atena Lucana

Atena Lucana, assolto il sindaco accusato di omicidio colposo: "Il mio primo pensiero va a Mariapia"

Secondo il Giudice, c'è il “non luogo a procedere" nei confronti del primo cittadino perché il fatto non sussiste

E' stato assolto dall’accusa di omicidio colposo, il sindaco di Auletta, Pietro Pessolano, destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio per la morte di una ragazza di 24 anni, Mariapia Di Stasio, vittima di un incidente stradale, nel 2019, lungo via Cerreta. La giovane stava rientrando a casa a bordo della sua auto, quando ha perso il controllo ed è finita fuori strada, finendo contro un albero. Dopo 5 giorni di agonia e nonostante i tentativi di salvarle la vita, la 24enne è spirata.

Il post del sindaco

Il mio primo pensiero é rivolto alla memoria di Maria Pia, che meritava e merita Giustizia, quella vera; non una giustizia sbrigativa e sommaria, alla ricerca di un capro espiatorio. La Procura della Repubblica di Lagonegro aprì un fascicolo di indagine per omicidio colposo e, senza nemmeno darmi la possibilità di partecipare a quell’indagine quanto meno per dare il mio contributo alla verità, chiedeva poi al GUP del Tribunale di Lagonegro il mio rinvio a giudizio, appunto, per omicidio. Ieri c’è stata la terza udienza preliminare, terminata alle 18. Dopo mezz’ora di camera di consiglio, il Giudice ha pronunciato sentenza ex art. 425 codice di procedura penale, disponendo il “non luogo a procedere" nei miei confronti perché il fatto non sussiste. In questa fase del procedimento, in precedenti vicende giudiziarie, venivo rinviato a giudizio, senza l’approfondimento e la scrupolosità di chi in quelle occasioni era l’organo decidente.

Continuava, così, il calvario giudiziario.  Un calvario che durava anni, capace di distruggere qualsiasi persona “per bene”. Ero pertanto rassegnato che, anche questa volta, la giustizia avesse un suo corso da seguire.  Oggi, per questo, mi sento di ringraziare chi - nella presente vicenda - ha svolto le funzioni di Gup che, con estrema accortezza, ha studiato il fascicolo, esaminando le questioni prospettate dal mio avvocato e sollecitando al pm l’approfondimento di nuovi filoni investigativi.  Il mio pensiero oggi è rivolto, altresì, ai miei colleghi Sindaci.  

"Questa sentenza é importante, perché ha stabilito un principio che potrà essere invocato come precedente dai Sindaci, sui quali incombe quotidianamente l’incubo di essere sottoposti a processo penale per ogni fatto che coinvolga l’ente, solo perché ne si è il primo cittadino, automaticamente, come una cambiale firmata in bianco al momento dell’elezione. Alla lettura della sentenza, ho pianto anche per loro. 
Mariapia meritava di più. - ha aggiunto Pessolano -  Grazie alla mia famiglia e a tutti gli amici cari che, nella giornata di ieri, mi hanno fatto sentire il loro calore. Un ringraziamento speciale va al mio amico fraterno, l’avvocato Claudio Parisi: un caparbio, un battagliere, un professionista competente che, con passione e tanto studio, mi ha accompagnato in questo ennesimo percorso giudiziario, ribaltando quello che sembrava scontato, e cioè il mio rinvio a giudizio", ha concluso il primo cittadino.


 

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