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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Nocera Inferiore

Colpì l'amico con il casco e lo uccise, la Cassazione: "La pena va rivista"

Il processo è stato inviato al tribunale di Napoli. Secondo i giudici della Corte Suprema bisognerà tenere conto delle attenuanti

Per la morte del 21enne Dario Ferrara i giudici chiedono che la pena nei confronti di F.P.F, 27 anni, accusato di omicidio preterintenzionale, venga rivista in quanto non sono stati valutati “i motivi attenuanti specificatamente indicati”. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione che – riporta La Città - ha annullato la sentenza d’appello del Tribunale di Salerno a diciotto anni di reclusione, rimettendo il giudizio di secondo grado alla Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Napoli, con la considerazione, in sede di rivalutazione, delle attenuanti generiche non concesse dai giudici in tutti e due i gradi di giudizio e l’annullamento invece delle aggravanti, al contrario valutate nei due processi. La Corte Suprema, invece, ha confermato  quella parte della sentenza relativa all’affermazione di responsabilità del 27enne, avvalorando “ricostruzioni di ineccepibile rigore logico della Corte territoriale”.

Il fatto

I fatti si consumarono il 29 aprile 2015, in un parco del quartiere Villanova di Nocera Inferiore. I due amici si incontrarono, dopo essere venuti alle mani qualche giorno prima. Tra i due c’era un debito per qualche grammo di stupefacente da saldare di circa 100 euro. L’imputato giunse sul posto in sella ad uno scooter. Secondo due sentenze, si sarebbe avvicinato a Dario, per poi aggredirlo dopo un rapido scambio di battute. Dario Ferrara sarebbe stato colpito due volte alla testa con un casco. Fu soccorso dallo stesso amico, che allertò anche i soccorsi. Il 21enne entrò in coma per tre giorni, senza mai più svegliarsi e morendo nella notte tra il terzo e il quarto giorno.

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