Omicidio di Eboli, indagini serrate: caccia all'assassino di Singh
L'appello della Uila Uil Salerno: "Vanno investiti tutti gli attori sociali, magari costituendo anche una sorta di Alto Commissariato per le Questioni Agricole e convocando un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica"
E' stato ucciso con dieci coltellate nella stanza che usava come appoggio per dormire di notte, Singh Iakhvir, l'indiano di 28 anni,impiegato in un’azienda agricola di località San Berniero, nella contrada Cioffi. La vittima, addetta al bestiame di un allevatore ebolitano, è stato trovato già cadavere nella notte tra mercoledì e giovedì, intorno alle 2 da un suo collega e connazionale che ha fatto scattare l'allarme. Sul posto, i militari di Eboli che hanno trovato lo straniero riverso in una pozza di sangue. Indagano, dunque, i carabinieri della sezione investigativa scientifica dell’Arma di Salerno: la salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà conferire l’incarico per l’esame autoptico.
L'intervento della Uila Uil Salerno
Intanto, sulla vicenda è intervenuta anche la Uila Uil Salerno. Un comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica sul fenomeno del caporalato in provincia di Salerno: è quanto chiesto da Ciro Marino, segretario generale del sindacato, dopo gli episodi avvenuti questa estate e l’omicidio del mandriano a Eboli. “Forse deve morire qualcun altro prima che lo Stato intervenga per interrompere la mattanza anche in provincia di Salerno? Dopo il caso nazionale di Foggia tutto è stato dimenticato, ma voglio ricordare che il problema esiste ancora e non è stato risolto. Non si può finire nell’oblio dell’indifferenza”. Per Marino, dunque, va effettuato un focus a stretto giro sulla “questione Salerno”. “Ribadisco che anche nella nostra provincia i furgoni carichi di braccianti partono tutte le mattine, alla stessa ora, dalle stesse piazze, guidati dai soliti caporali verso le aziende di sempre. Mi spiace ripetermi ma la storia è la stessa. I conducenti vanno fermati e arrestati, le aziende sanzionate, anche a tutela delle ditte sane che offrono buona occupazione. Le segreterie nazionali di Uila Uil, Fai Cisl e Flai Cgil, dopo la manifestazione di Foggia, stanno continuando a dare vita a iniziative importanti ed è in questo solco che anche Salerno deve proseguire. E’ fondamentale il supporto che riceviamo dal segretario Stefano Mantegazza, leader nazionale della Uila-Uil, anche dopo l’incontro con il vicepremier Luigi Di Maio. Non possiamo ricordarci del problema solo quando muore qualcuno”, ha continuato Marino.
L'appello al prefetto di Salerno
“Dal rappresentate di Governo sul territorio ci aspettiamo un’azione incisiva sul tema dell’agricoltura. Forse bisognava essere tempestivi qualche settimana fa, ma non è mai troppo tardi per avviare un cambiamento. Vanno investiti tutti gli attori sociali, magari costituendo anche una sorta di Alto Commissariato per le Questioni Agricole e convocando un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica sul fenomeno che investe tutta la provincia da Scafati a Sapri. Sono anni che denunciamo, ma nulla si smuove realmente. Ribadisco che non faccio differenza tra immigrati e non, per quanto mi riguarda lo sfruttamento in agricoltura interessa tutti. Per questo è bene intervenire con determinazione e chi non lo fa é complice. A supporto anche la legge 199 del 2016, nata per contrastare il fenomeno del caporalato. Bisogna applicarla senza sconto alcuno perché la situazione é diventata insostenibile anche da un punto di vista di ordine pubblico”