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Cronaca

Omicidio Elisa Claps, Restivo non parla in aula

Dopo sei ore di requisitoria del pm i giudici hanno sospeso l'udienza e rinviato tutto al 9 aprile: Restivo non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Rabbia Filomena Iemma

Danilo Restivo non ha parlato: forse avrebbe voluto farlo, ma non è successo. Dopo sei ore di requisitoria da parte del pm Rosa Volpe i giudici del tribunale di Salerno hanno deciso di sospendere la seconda udienza del processo d'appello per l'omicidio di Elisa Claps: si tornerà in aula il 9 aprile. Giacca scura, camicia bianca, copia degli atti del processo sotto braccio: così l'unico imputato per l'omicidio della giovane studentessa potentina si è presentato ieri in aula. Aveva anche un foglio in mano, probabilmente una dichiarazione che avrebbe voluto leggere, le "dichiarazioni spontanee" delle quali avevano parlato, nei giorni scorsi, i suoi legali Alfredo Bargi e Marzia Scarpelli. Dichiarazioni rivolte in primis alla madre di Elisa, la signora Filomena Iemma, che più volte ha chiesto a Restivo di parlare. Anche in occasione della seconda udienza del processo d'appello - in primo grado, con rito abbreviato, Restivo è stato condannato a 30 anni - la madre di Elisa Claps si è seduta vicino alla cella dove si trovava l'unico imputato. Anche in occasione della seconda udienza Filomena Iemma ha sistemato una foto della figlia, questa volta più grande, in maniera che Restivo potesse vederla meglio. La prossima volta, promette, "porterò un poster". "Il sangue bolle e come se bolle, a stargli accanto – ha detto al termine dell'ennesima lunga giornata della sua vita – Se fosse stato un uomo avrebbe parlato, ma non lo è. Merita solo una cosa, di marcire in carcere, non merita altro".

Dopo oltre sei ore di requisitoria del pm Rosa Volpe, i giudici hanno deciso di far continuare l'udienza al 9 aprile. Sarà allora che Restivo parlerà. Ieri l'unico imputato per la morte della studentessa potentina, uccisa con decine di coltellate a soli 16 anni, in cella ha preso diversi appunti mentre il pm Volpe conduceva la sua requisitoria. Una ricostruzione dettagliatissima, quella della Procura generale: pagine e pagine di fascicoli, di perizie. E poi anche proiezioni di foto. Su un maxi schermo montato nell'aula 220, la Volpe ha deciso di far vedere a tutti, in primis ai giudici popolari, le foto dei luoghi, innanzitutto. E, quindi, la chiesa della SS Trinità di Potenza: lì dove Restivo ed Elisa si sono incontrati quella mattina del 12 settembre 1993, quando Elisa scomparve. Foto del percorso effettuato da Restivo. Foto del sottotetto della chiesa, dove il corpo di Elisa fu ritrovato 16 anni dopo la sua scomparsa. E foto anche dei resti di Elisa. Ed ancora. Il pm ha anche ricostruito il profilo di Restivo. Le sue "fisse", come quelle di tagliare i capelli, la sua smania di fidanzarsi a tutti i cosi. E poi le sue fantasie sessuali. Come scrisse anche il gup Elisabetta Boccassini nella sentenza di condanna in primo grado, in camera da letto di Restivo sono state ritrovate foto che lo ritraevano insieme a ragazze nude, alcune delle quali anche con evidenti difetti fisici ed in pose erotiche. Poi, ritagli di articoli su violenze subite da donne e bambini. E ancora, a Torino ad alcune donne arrivo perfino ad offrire urina, dicendo che era birra.

La Volpe ha cercato di dimostrare, ancora una volta che no, non ci può essere un altro il colpevole. Da qui, la previsione che, nell'udienza del 9 aprile, la procura richiederà il massimo della pena prevista per il rito abbreviato, ossia 30 anni. Ed è ipotizzabile anche che si opponga alla richiesta avanzata dalla difesa di Restivo di rinnovare il dibattimento. Intanto, nell'attesa che il processo finisca, verosimilmente entro la fine di aprile, mamma Filomena ha detto a tutti che "no, non mollerò, non fin quando avrò un filo di vita". Lei, sulla morte di Elisa, vuole sapere la verità. La donna vuole sapere anche chi ha aiutato Restivo per ben 16 anni. Si torna in aula il 9 aprile.

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