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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Pollica

Omicidio Vassallo, il fratello Dario: "Indagati tre carabinieri, ci sono stati depistaggi"

Questa mattina la presentazione, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, della Relazione Approvata dalla Commissione Antimafia

“Io penso che esiste una verità, un assassino. Percorreremo il sentiero dell'intelligenza, insieme con mio fratello Massimo. Il pensiero non può essere imbrigliato. Va valutato tutto quello che è successo prima del 5 settembre 2010”. Lo ha detto oggi Dario Vassallo fratello del sindaco pescatore Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010 a Pollica, nel Cilento. 

Il ruolo dei carabinieri

L'incontro in Parlamento è stato promosso dalla deputata Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle, è l'occasione per presentare i risultati dell'indagine condotta sul caso dalla Commissione Antimafia. "Quando siete venuti a Pollica il comitato - ha aggiunto Dario - non è stato ricevuto da nessun sindaco. Su 87 sindaci dell'area nessuno era presente. Non si può accettare questo. Non si può accettare che una Procura di Vallo della Lucania accetti le denunce contro di me e non si sa nulla invece delle mie querele sul malaffare". Dario ha poi sottolineato: "Sono indagati tre carabinieri. Questo non significa nulla rispetto alla nobile Arma dei carabinieri. Il generale Nistri ci regalò dei gemelli. Nessuno può dire o contrastare il lavoro fatto. Lo Stato esiste". Dario ha quindi spiegato: "Ci sono stati depistaggi e favoreggiamenti e non ci si può fermare di fronte al fatto che c'è la prescrizione".  

Dossier Antimafia

"L'omicidio di Angelo Vassallo resta una vicenda torbida, per molti versi sconcertante. Una vicenda in cui si sono scontrate la voglia di riscatto di una terra e la volontà di chi intendeva mantenerla oppressa e legata alogiche criminali; la volontà di un uomo che volle dimostrare che lo Stato e le istituzioni non erano entità lontane o nemiche e chi sembra avere privilegiato logiche criminali e interessi connessi a loschi affari". Così afferma la Commissione Antimafia nel rapporto finale sul caso del sindaco pescatore. "Angelo Vassallo è stato un sindaco ed un amministratore esemplare - si aggiunge - poiché ha dedicato tutta la sua attività di primo cittadino allo sviluppo del proprio territorio in armonia con la natura che lo circondava". Poi la Commissione d'inchiesta sottolinea che Angelo Vassallo "è stato costretto a svolgere un'attività di contrasto allo spaccio di droga in prima persona utilizzando i vigili urbani del comune di Pollica in un clima di isolamento che doveva averlo reso inquieto e deluso. Che nel porto si conoscessero attività illegali su scala larga era di certo presente allo stesso Vassallo il quale da qualche tempo, soprattutto nel corso della stagione estiva, aveva raccolto voci divenute poi costanti lamentele circa il consumo di sostanze stupefacenti". Insomma Angelo Vassallo "aveva voluto vederci chiaro per poi prendere provvedimenti in prima persona. Più in particolare risulta che alcuni pescatori si erano lamentati di alcuni soggetti che si aggiravano nelle ore notturne sul molo del porto. Quello che scoprì il sindaco di Pollica non era evidentemente un fenomeno di piccolo spaccio, ma un traffico più consistente. Il porto di Acciaroli era utilizzato come approdo della droga da smerciare nel territorio del Cilento e oltre"

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