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Cronaca Capaccio

Operazione "Carrier" sui dischetti misteriosi: sequestrato un impianto di depurazione

L'operazione Carrier, che ha preso il nome da questi dischetti, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno ed ha coinvolto la Capitaneria di Porto di Salerno e l'Ufficio Circondariale Marittimo di Agropoli

Questa mattina, presso la sede della Capitaneria di Porto di Salerno, si è tenuta la conferenza stampa riguardante i dischetti misteriosi apparsi nei giorni scorsi sulle coste dalla Calabria alla Toscana. L'operazione Carrier, che ha preso il nome da questi dischetti, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno ed ha coinvolto la Capitaneria di Porto di Salerno e l'Ufficio Circondariale Marittimo di Agropoli, con Reparto Ambientale Marino ed il Laboratorio Ambientale Mobile.

Il sequestro

Grazie a numerose segnalazioni, da parte di diverse associazioni ambientaliste, sono partite le indagini in merito al ritrovamento di migliaia di questi dischetti sulle coste. In seguito alle indagini gli uomini della Capitaneria di Porto, quindi, hanno scoperto che questi dischetti provenivano da una delle due vasche dell'impianto di depurazione di Capaccio Paestum, gestito da una municipalizzata, che ha ceduto riversandoli in acqua. L'impianto, pur essendo ancora in funzione, è stato sequestrato per accertare quanti carriers si sono riversati in mare e la portata del danno ambientale, dato che questi dischetti contenevano alcuni batteri che servivano alla depurazione delle acque.

Danni ambientali

Il danno potrebbe avere dei risvolti particolarmente gravi dato che la vasca che ha ceduto conteneva 350 metri cubi d'acqua e che per ogni metro cubo erano presenti 300.000 carriers. L'ipotesi di reato, quindi, è di danno ambientale colposo e si sta indagando per evidenziare eventuali mancate manutenzioni dell'impianto di depurazione.

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