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Cronaca Agropoli

Oscurati sul web Torrentcrazy e Sumotorrent: l'operazione dei finanzieri di Agropoli

Dalle nuove investigazioni su internet è emerso che i due portali consentivano ai propri utenti di usufruire di links dai quali poter effettuare in modo illegale il download

Oscurati sul web due supermercati del falso multimediale, con il blocco dell'accesso dall'Italia di 12,5 milioni di opere piratate. I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, hanno, infatti, eseguito un provvedimento di oscuramento dall’Italia di Torrentcrazy.com e Sumotorrent.com, per interrompere l’illecita diffusione di opere coperte dal diritto d’autore on line, con fini di lucro.

Notoficato, dunque, l'ordine di inibizione dell’accesso per gli utenti italiani ai fornitori di Internet Service Providers operanti su tutto il territorio nazionale.  Le indagini sono state svolte tra il 2012 ed il 2013 ed hanno già portato all’oscuramento di altri 3 portali pirata, tra cui la piattaforma internazionale denominata Futubox, gestita dall’Ucraina e con articolazioni anche nel nostro Paese, attraverso la quale era possibile accedere all’intero palinsesto del network Sky in alta definizione, per 8 euro mensili. Dalle nuove investigazioni su internet, scattate a seguito di una segnalazione pervenuta dalla Federazione dell’Industria Musicale Italiana, è emerso che i due portali consentivano ai propri utenti di usufruire di links dai quali poter effettuare in modo illegale il download  di opere coperte da copyright, tra musica, prodotti cinematografici, libri e riviste, serie TV, cartoni animati, videogiochi, software.

I siti oscurati si presentavano come forum, nonché tracker, finalizzati alla raccolta, indicizzazione e diffusione di materiale tutelato da diritto d’autore, attraverso la condivisione di file che permettevano di reperire sulla Rete le opere piratate. Torrent, localizzato in Svezia, riceveva dall’Italia il 9,5 per cento delle visite, che posizionavano il nostro Paese al terzo posto nel mondo degli accessi complessivi, dopo India e Stati Uniti d’America, inoltre consentiva l’accesso a 3.348.458 opere coperte da diritto d’autore, illecitamente poste in condivisione online. Sumotorrent, fino a qualche tempo fa localizzato in Ucraina ed ora accessibile tramite re-indirizzamento al nuovo dominio, permetteva l’accesso a ben 9.055.340 opere piratate e riceveva dal nostro Paese il 16,3 per cento delle visite, che posizionavano l’Italia al primo posto nel mondo degli accessi complessivi. Le due attività celavano sfruttamento della pubblicità online resa disponibile in diversi punti delle pagine ospitate, mediante “banner”, “pop-up” e “pop- under”, tanto più remunerativa con il vertiginoso incremento della popolarità e del bacino d’utenza delle due piattaforme internazionali.

Aggiornamenti, così come il catalogo indicizzato venivano promossi con tecniche di “viralizzazione”, anche mediante l’utilizzo dei social network. "Parte dei banner apposti sulle pagine dei due siti operavano come veri e propri specchietti per allodole contenenti messaggi pubblicitari ingannevoli, che inducevano gli utenti a cliccare ma, una volta selezionati nella convinzione di ottenere quanto promosso dalle immagini (che riportavano la dicitura “download“ e “play now”), portavano a pagine esterne agli stessi portali, dove invece venivano proposti servizi a pagamento, anziché l’accesso ai contenuti ricercati", fanno sapere le Fiamme Gialle. Nel 2013 la piattaforma Sumotorrent è stata oggetto di parallele indagini da parte dell’unità specializzata della polizia inglese per violazioni in materia di copyright. Ora è caccia ai soggetti esteri che hanno partecipato alla gestione dei siti pirata, passibili di severe sanzioni di carattere penale nel nostro Paese.

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