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Cronaca Cava de' Tirreni

"Già le mani dall'ospedale", sit in di protesta di residenti e comitati a Cava de' Tirreni

Attualmente sono tre medici chirurghi e tre ortopedici, e da metà giugno non si faranno più interventi in elezione sia per mancanza di chirurghi che di anestesisti

Sit in, questa mattina, organizzato dal Comitato Il Piccolo Antonio Civetta di Cava, a cui hanno partecipato una delegazione di tutti i referenti delle 18 frazioni della città, e tutti i comitati della Costa d’Amalfi, per dimostrare la vitale importanza dell’ospedale cittadino, a cui un bacino di quasi 100 mila persone non possono rinunciare. Il comitato civico di Dragonea spiega: “La gente è stanca e delusa dal momento che il 10 maggio con una nota diramata dall’amministrazione si prevedeva che il 20 maggio sarebbe stata riaperta la rianimazione di Cava, in concomitanza di questo comunicato l’ospedale Da Procida di Salerno invia una lettera all’azienda ospedaliera di Salerno con cui si specificava che non era possibile riaprire la rianimazione a Cava, era forse già tutto preventivato? Perché se non ci sono più casi Covid al Da Procida i nostri rianimatori non sono tornati a Cava? Forse perché c’è qualcosa di grosso in cantiere su Salerno che l’ospedale di Cava è stato messo fuori da ogni piano?”

Le criticità 

Attualmente sono tre medici chirurghi e tre ortopedici, e da metà giugno non si faranno più interventi in elezione sia per mancanza di chirurghi che di anestesisti, “diventerà dunque solo un ambulatorio, in caso di emergenza non ci sarà alcuna possibilità di essere soccorsi a Cava, una signora qualche giorno fa è stata costretta ad attendere 12 ore dopo essere stata operata per avere una collocazione in ospedali della provincia per la rianimazione”. I manifestanti, insomma, chiedono “risposte certe e non prese in giro, a breve faremo partire una petizione popolare che sarà inviata all’amministrazione cavese e alla azienda ospedaliera di Salerno. L’altro ieri abbiamo avuto un contatto con l’Assessore Armando Lamberti di Cava, il quale ci ha risposto di lasciarlo lavorare perché vi è un futuro progetto per l’ospedale di cava ma vogliamo capire dov’è questo progetto, dove è il programma scrittoIl comitato in difesa dell’ospedale non ha alcuna bandiera, l’unico motivo per cui lottiamo è il diritto alla salute di migliaia di cittadini.Se dunque volete chiudere l’ospedale, fatelo, ma prima dovrete passare sui nostri corpi su quelli di quasi 100mila persone.Basta soprusi, basta campagne elettorali, è l’ora dei diritti dei cittadini, quelli che lottano tutti i giorni tra lavoro e famiglia per portare avanti questo paese. Ora è proprio troppo. Basta. La politica tutta è avvisata, siamo in attesa di risposte certe. Subito!”.

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