rotate-mobile
Cronaca Nocera Inferiore

Sbaglia la diagnosi, muore un neonato: noto ginecologo accusato di omicidio colposo

Il medico, che lavora presso l'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, non fece ricoverare una donna di 47 anni, C.E le sue iniziali di Pagani, che giunse con delle forti perdite di sangue

Un noto medico dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore è finito nel mirino della Procura perché accusato di omicidio colposo. Secondo l’accusa l’uomo sbagliò la diagnosi a una donna incinta, non disponendo un ricovero d’urgenza che avrebbe potuto salvare il bimbo che portava in grembo. Il neonato, infatti, morì dopo un parto cesareo.  Per questa ragione – rivela Il Mattino – il pm Cacciapuoti gli contesta “negligenza, imprudenza e imperizia” perché non avrebbe sorvegliato con attenzione le condizioni di un feto, sbagliando di conseguenza la diagnosi e non disponendo un ricovero che per gli inquirenti era necessario.

La drammatica vicenda, che vede come protagonista una donna di Pagani, C.E le sue iniziali, risale al 7 ottobre 2013, quando quest’ultima iniziò ad avvertire forti dolori al basso ventre. Era alla sua 33esima settimana di gravidanza. Giunta all’ospedale nocerino fu visitata dal ginecologo di turno. Dopo il controllo iniziò ad avere delle perdite ematiche, ma il medico la rassicurò, giustificandole come “conseguenza della visita interna”. La donna tuttavia avvertiva ancora dolore. Un sintomo che lo stesso ginecologo avrebbe diagnosticato come “colica renale”. Il marito della donna chiese, a quel punto, se fosse giunta l’ora del parto. Il medico rispose di no. Convinto si trattasse di un problema chirurgico – secondo denuncia – riferì alla 47enne di recarsi in pronto soccorso. Ma lì il medico di turno si rifiutò di visitarla “perché incinta” e le consigliò un semplice antilodolorifico, mandandolo a casa.

Soltanto che dopo cinque ore tornò in ospedale lamentando ancora dolori, con perdite di sangue ancora maggiori. Mentre attendeva di essere visitata in ginecologia, fu notata da un altro medico che, non convinto della precedente diagnosi, effettuò una nuova visita. E da un monitoraggio scoprì che il cuore del bimbo batteva lentamente. Trasportata d’urgenza in sala parto le fu praticato un taglio cesareo. Il bimba riuscì a nascere, ma le sue condizioni risultarono subito gravi, avendo “ingerito troppo liquido amniotico e sangue”. Dopo cinque giorni morì nel reparto di terapia intensiva. La donna denunciò tutto ai carabinieri facendo scattare l’indagine della Procura.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sbaglia la diagnosi, muore un neonato: noto ginecologo accusato di omicidio colposo

SalernoToday è in caricamento