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Cronaca Polla

Ospedale di Polla, la Cisl va all'attacco: "Gravi criticità nella gestione ricoveri pazienti Covid"

Il segretario provinciale Alfonso Della Porta elenca le problematiche relative al nosocomio valdianese

Esplode la polemica sindacale per alcune criticità che si starebbero verificando nella gestione dei ricoveri dei pazienti Covid  presso l'ospedale "Luigi Curto" di Polla. E' quanto denuncia la Cisl Fp Salerno attraverso il segretario provinciale Alfonso Della Porta: "L’assenza della riorganizzazione della rete ospedaliera per un mancato governo dei percorsi emergenziali a tutela dei pazienti affetti da Covid è emblematica della confusione assistenziale nella Asl Salerno. Nel mentre la direzione strategica individua in Agropoli e Scafati gli ospedali Covid, ogni direttore di presidio si improvvisa attivando postazioni per malati contagiati, non tutelando né gli stessi pazienti né i lavoratori". 

L'elenco delle criticità 

Della Porta ricorsa "la Cisl Fp aveva rappresentato la criticità di attivare posti letto Covid senza le adeguate misure e percorsi con una nota in data 28 gennaio 2022, e purtroppo bisogna prendere atto che persistono ancora criticità sulla turnistica del personale sanitario dell’Unità Operativa Ortopedia, ove sono ancora presenti ricoverati tutti Covid positivi, non solo di pertinenza specialistica ma anche di altre branchie quali geriatria e nefrologia in assenza di percorsi di tutela. Chi ha potuto si è messo in ferie, ovviamente autorizzate dalla stessa Direzione Sanitaria che ha imposto tale riorganizzazione, allo stato approssimativa e rischiosa, addirittura imponendo turni di 18 ore consecutive, per la grave carenza di personale alimentata ulteriormente dalle malattie intervenute e dalle imposte quarantene".

Per il sindacalista "è del tutto evidente che la scelta di ricoverare in questa Uoc pazienti Covid positivi non è del tutto agevole e genera ulteriore pericolo di contagio a carico degli stessi pazienti e degli operatori con la possibilità di generare cluster pandemici all’interno del Presidio che poi si sviluppano in tutto il paese. Attualmente questa disorganizzazione originata da decisioni affrettate e in assenza di un quadro complessivo di riferimento sta nuocendo gravemente alla salute dei pazienti e degli operatori sanitari tutti.  Risulta allarmante - conclude Della Porta - la carenza di personale infermieristico nell’Unità Operativa in questione. Difatti in questo momento sono presenti pochi operatori in servizio che sono sottoposti a turni massacranti. Infatti da 16 unità in organico, risultano in servizio solo 5 infermieri e 1 operatore socio sanitario. Tale situazione è di inaudita gravità e deve essere risolta con immediatezza". 

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