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Cronaca Pagani

Inchiesta "Bora", a Pagani esisteva "supermercato della droga": le motivazioni

Il Gup Gustavo Danise del tribunale di Nocera Inferiore ha ripercorso un sistema di turnazioni organizzato per orari, con i pusher e le vedette posizionate ovunque. Il blitz risale allo scorso gennaio

Un market della droga, documentato da pedinamenti, controlli e materiale video e audio viene descritto nelle motivazioni delle condanne per il processo “Bora”, concentrato su un solido giro di spaccio nel centro storico di Pagani. Il Gup Gustavo Danise del tribunale di Nocera Inferiore ha ripercorso un sistema di turnazioni organizzato per orari, con i pusher e le vedette posizionate ovunque. Il blitz risale allo scorso gennaio.

Le motivazioni

«Dall’indagine non è emersa la preesistenza del vincolo associativo», scrive il gup, «sono state riscontrate singole e numerose cessioni, a contestare il reato continuato, risalendo a una struttura organizzativa dedita allo spaccio con ripartizione dei suoli operativi, con orari di apertura e chiusura al pubblico e divisione dei turni. La piazza funzionava come un vero e proprio supermercato della droga, dove si rifornivano tutti i consumatori della zona, potendo soddisfare ogni richiesta di acquisto di droghe, pesanti e leggere. La creazione della piazza è ricavabile dalle cessioni ma anche dal volume di affari gestito». Undici furono le condanne.Le motivazioni completano il primo grado di giudizio per i pusher del centro storico di Pagani, in viale Trieste, da cui il nome del blitz “Bora”.

L'inchiesta

In particolare, l’operazione aveva disarticolato il nuovo “sistema” dello spaccio nel centro storico, costituito da continue triangolazioni di spacciatori, con vedette e passaggi continui, dosi occultate in bocca per sfuggire ai controlli e un continuo, fittissimo giro di acquisti da parte dei consumatori nella zona storica della città di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il lavoro investigativo svolto dagli uomini della tenenza carabinieri di Pagani, guidata dal tenente Simone Cannatelli, aveva concentrato attività di pedinamento e osservazione tradizionale, con impegno diretto sul campo, insieme ad intercettazioni ambientali e telefoniche, concentrate nella primavera-estate del 2019, puntando l’obiettivo nel raccordo che congiunge via Matteotti e via Astarita, ribattezzato “Cas’campitiell”. 

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