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Cronaca Pagani

Pagani, favori e soffiate al boss Greco: a rischio processo due carabinieri

Le indagini del sostituto procuratore Maurizio Cardea inquadrano i fatti nel 2008, tra ottobre e dicembre. Uno dei due militari avrebbe ottenuto in cambio di una soffiata un'automobile. A fornire elementi fu l'ex boss Vincenzo Greco, oggi pentito

Avrebbero aiutato il boss a sottrarsi a dei controlli, preannunciandogli una perquisizione legata ad un'attività investigativa. Con queste accuse, il sostituto procuratore Maurizio Cardea ha chiesto il rinvio a giudizio per due carabinieri, all'epoca dei fatti a lavoro nella tenenza di Pagani. A fornire elementi  nei riguardi dei due militari fu l'ex boss Vincenzo Greco di Sant'Egidio del Monte Albino, da tempo collaboratore di giustizia. I fatti sono ascrivibili al 2008. L'udienza preliminare è fissata a marzo, davanti al gip Maria Zambrano. Oltre a Greco, sono indagati M.D.S. e M.A. Quest'ultimo risponde di favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio, mentre il primo di corruzione e riciclaggio. Il militare - secondo le rivelazioni del pentito - avrebbe ottenuto un'Audi A3 a prezzi vantaggiosi rispetto a quelli di mercato

L'accusa di riciclaggio è invece legata ad alcuni pezzi di quell'auto, ritenuti di "provenienza delittuosa". In cambio, Greco avrebbe ottenuto la promessa di venire a conoscenza di future perquisizioni e controlli in materia di armi e droga. Tra l'ottobre e dicembre 2008, il carabinere avrebbe informato il boss di un controllo che i colleghi di Nocera Inferiore avrebbero eseguito il giorno successivo. L'accusa di aver rivelato invece atti d'ufficio, per l'altro militare, si sarebbe concretizzata attraverso il ruolo di una donna, che materialmente avrebbe avvisato il boss di controlli e indagini a suo carico. Le contestazioni sono aggravate dall'articolo 7

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