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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Pagani

Commercio di carburanti, evasione sull'accise: accuse confermate per imprenditore di Pagani

Il ricorso era stato presentato contro l’ordinanza dell’estate 2020, con le motivazioni depositate ora e utili a ricostruire l’iter alla base della misura del carcere, dichiarato inammissibile per impossibilità di misure diverse dalla restrizione in cella

Inammissibile e generico, così la Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la misura cautelare emessa nel giugno 2020 a Bolzano, luogo del primo sequestro per la sequenza di contestazioni, per un imprenditore di Pagani finito al centro di un sistema di raggiri sui carburanti, con accuse di evasione delle accise, falso e contrabbando, oltre alla contestazione di associazione per delinquere, in un procedimento di fatto analogo ad un successivo lavoro investigativo nell’Agro.

Il ricorso

Il ricorso era stato presentato contro l’ordinanza dell’estate 2020, con le motivazioni depositate ora e utili a ricostruire l’iter alla base della misura del carcere, dichiarato inammissibile per impossibilità di misure diverse dalla restrizione in cella, senza possibilità di arresti domiciliari né di apposizione del braccialetto elettronico. L'uomo, residente a Pagani, è finito di recente al centro di una indagine della Guardia di Finanza di Salerno sulle frodi sui carburanti: la scorsa estate fu destinatario di una misura cautelare degli arresti domiciliari. La società di cui era amministratore, attiva nel settore dei carburanti, per la Procura di Nocera era guidata da lui, ritenuto uno dei promotori e organizzatori dell'associazione per delinquere finta sotto inchiesta. Sullo sfondo un presunto sistema fraudolento che si serviva di imprese fittizie opportunamente costituite e riconducibili a lui, ma di fatto gestite o da altre persone, per un sistema messo in piedi per commettere un numero indeterminato di frodi fiscali con l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, occultamento o distruzione delle scritture contabili di società che servivano solo a produrre “carte”.

L'indagine

L’ultima indagine si era focalizzata sull’omessa e infedele presentazione della dichiarazione fiscale, riproducendo l’iniziale inchiesta. La società era ritenuta fulcro economico dell'associazione, operante in una città del Nord e con diversi distributori di carburante in tutta Italia, già finita sotto indagine sempre con la partecipazione dell'imprenditore, già interessato da una precedente indagine presso il Tribunale di Bolzano, sede dell’analoga inchiesta della magistratura trentina concentrata sulle stesse condotte su cui si indaga a Nocera Inferiore. L’imprenditore, di nuovo a piede libero nel corso del procedimento ricollegato alla pronuncia con motivazioni della Cassazione, è ritenuto coinvolto in un sistema di frode su accise e Iva per milioni di euro che sarebbero state realizzate, con la Procura di Nocera Inferiore ad indagare sulle condotte similari ma per periodi di tempo diversi e con un maggior numero di persone coinvolte. L'inchiesta nell'Agro è stata conclusa da qualche mese. 

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