Pagani, il dottor Torre rischia la sospensione: "Sono in guardia medica e continuo a lavorare, grazie a tutti"
Numerosissimi i messaggi di vicinanza e solidarietà, anche sui social network, per la sua dedizione al lavoro
“Sono in guardia medica e finalmente ho un minuto di tempo per realizzare a mente fredda quanta vicinanza e quanto affetto ho ricevuto negli ultimi giorni dai miei pazienti e da tutte quelle persone che in pubblico e in privato mi hanno inviato un messaggio di sostegno”. A scriverlo, questa mattina, sui social, è il dottore Gerardo Torre, il medico d'emergenza di Pagani che rischia la sospensione per essersi spinto "oltre" il protocollo previsto ed aver visitato e curato pazienti contagiati dal Covid, durante i due anni di pandemia.
L'ondata di solidarietà
Numerosissimi i messaggi di vicinanza e solidarietà per la sua dedizione al lavoro. “Un’ondata travolgente di bene che ha riscaldato il mio cuore e che mi dá ancora più forza e convinzione per continuare su questa strada. Sono felice – spiega il dottor Torre - perché tutto sommato ho capito di non essere ancora impazzito e che qualcun altro in questo paese la pensa esattamente come me! Qui si combatte non per avere la luna ma per avere una medicina a dimensione d’uomo, una medicina di vicinanza, di comunità, e quindi, concedetemi queste note romantiche, si combatte per accorciare le distanze, per sentirci meno soli, meno spaventati, e mai come in questo periodo nessuno vuole sentirsi solo! Mi rendo conto però che questa cosa così semplice nella sua banalità costa a tutti noi molta, moltissima fatica… non so voi, ma io non mi fermo! Grazie, grazie a tutti!”.
La vicenda
Intanto, il dottor Torre rischia la sospensione dall’Ordine dei Medici dove, venerdì 28 gennaio, si è recato insieme al suo avvocato Mariagrazia Cafisi per rispondere alle domande della commissione in merito ad alcune sue dichiarazioni sui medici di base, sulle terapie covid e sulla vaccinazione. L’Ordine si è riunito, successivamente, in camera di consiglio: per domani (lunedì 31 gennaio) è atteso il responso.