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Cronaca Pagani

Guerre tra clan, droga e armi tra Agro e napoletano: 14 condanne

Per la Dda il ruolo di capo spettava proprio al ragazzo e al nipote, il primo ad avere il ruolo di comando sulle estorsioni e sul commercio di stupefacenti, con le cessioni gestite fino alla Piana del Sele e nell’hinterland del Cilento

Sono stati condannati al termine del rito abbreviato gli imputati coinvolti nell’inchiesta sui clan di Poggiomarino, in asse con i paganesi e il gruppo criminale capeggiato da Rosario Giugliano. Quattordici le condanne, che vanno dai 12 ai 9 anni, principalmente per reati quali spaccio di droga e possesso di armi da fuoco. 

L'inchiesta

La vicenda dei condannati attuali si ricollega al processo in corso con rito ordinario contro il presunto boss Rosario Giugliano, già killer della Nuova famiglia, contrapposto su Poggiomarino alla fazione guidata da un suo omonimo, solo di nome, fuori da questa indagine e non legato al primo da alcun vincolo di parentela. Dopo il decreto di giudizio immediato, le difese in parte hanno scelto il rito abbreviato, con uno sconto sostanziale di pena. Nel dibattimento che procede sono imputati anche la compagna di Rosario Giugliano, anche lei coinvolta nel ruolo di intermediaria, insieme a A.M. , paganese ritenuto il luogotenente di Giugliano nell’Agro. Per la Dda il ruolo di capo spettava proprio al ragazzo e al nipote, il primo ad avere il ruolo di comando sulle estorsioni e sul commercio di stupefacenti, con le cessioni gestite fino alla Piana del Sele e nell’hinterland del Cilento. 

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