Pagani, rapinava giovani coppie di fidanzati: condannato a 5 anni di carcere
Diversi episodi contestati ad un 36enne, che tra il 2014 e il 2015 avrebbe commesso diverse rapine in alcuni comuni dell'Agro nocerino sarnese. Due giorni fa, la condanna davanti al gup in primo grado a cinque anni e otto mesi
I suoi obiettivi erano le coppie di fidanzati, che venivano pedinate e poi aggredite per essere rapinate. Due giorni fa, è arrivata la stangata in primo grado per il 35enne di Pagani, M.S. , condannato per diversi episodi di rapina. Attraverso rito abbreviato, il gup Alfonso Scermino ha sentenziato per lui 5 anni e 8 mesi di carcere. Negli ultimi due anni l’uomo era stato destinatario di due distinte misure cautelari, con l’accusa di rapina aggravata, ricettazione e possesso di arma da fuoco. Con la prima indagine, coordinata dal sostituto Daria Cioncada, furono accertate responsabilità nei suoi confronti per almeno 6 rapine commesse nel 2014, tra Nocera Inferiore, Angri e Sant’Egidio del Monte Albino. Insieme ad altre commesse nei primi due comuni, agli inizi del 2015. Per i primi episodi agì insieme ad una ragazza di soli 19 anni (la sua posizione fu stralciata): si appostava in alcune aree usate dalle giovani coppie per appartarsi, approfittando del buio, per poi piombare su di esse e farsi consegnare - dietro minaccia di una pistola - soldi, telefoni cellulari e in una circostanza anche un’auto Alfa Romeo Mito.
Le vittime, come avvenne ad Angri ad esempio, per essere liberate dal rapinatore furono costrette a prelevare soldi dal bancomat e consegnarli al 36enne. Il modus operandi era sempre lo stesso. L’indagine su S. fu avviata dopo il sequestro di una pistola Beretta calibro 7.65 completa di caricatore, guanti e maschere. Tutto materiale che fu riconosciuto dalle vittime, identico a quello utilizzato dai rapinatori. Il 35enne era stato tuttavia destinatario anche di un’altra misura cautelare, questa volta per ricettazione. Anche in quell’occasione, insieme ad un complice, rapinò l’auto ad una ragazza di 24 anni dietro minaccia di una pistola. Fu poi fermato ad un posto di controllo dagli stessi carabinieri, allertati dalla denuncia della vittima. Due giorni fa, al termine dell’udienza, è giunta la condanna per i molteplici episodi.
