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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Pagani

Sparò all'amico culturista, la Procura: "Deve tornare in carcere"

Il 38enne Vincenzo Cascetta beneficiò degli arresti domiciliari dopo aver ferito l'amico, a seguito dell'interrogatorio di garanzia. Ma ora la Procura di Nocera Inferiore ha presentato appello, chiedendo nuovamente l'applicazione della massima misura

Sparò all’amico culturista: la Procura di Nocera Inferiore presenta appello contro la decisione del gip su Vincenzo Cascetta, il 38enne accusato di lesioni gravissime per aver sparato lo scorso 28 maggio al 45enne Pietro Campitelli. Il sostituto procuratore Ernesto Caggiano ha chiesto la massima misura cautelare, il carcere. Per quella che è risultata essere la dinamica dei fatti, il 38enne culturista deve tornare dietro le sbarre e non può beneficiare di una misura meno afflittiva, come quella dei domiciliari. I due si erano incontrati quel giorno fuori ad un bar a Pagani, in via Marconi. Cascetta aveva appuntamento con un’altra persona, un trainer, il cui rapporto si era deteriorato nel tempo. L’incontro serviva per un chiarimento ma il 38enne ci andò armato, con una pistola nascosta nella cinta dei pantaloni. I due si erano parlati per circa 10 minuti, poi erano entrati nel bar. Pochi secondi e il 38enne uscì all’esterno perché aggredito - secondo quanto riferì al giudice nell’interrogatorio - da Campitelli.

Da una parola di troppo si passò ad un’aggressione fisica, dalla quale Cascetta provò a difendersi impugnando la pistola e sparando due colpi all’indirizzo del 45enne. I proiettili lo raggiunsero al basso ventre, con il trasferimento d’urgenza in ospedale per un’operazione chirurgica. Il 38enne invece fuggì a bordo dell’auto con la quale era giunto al bar. Dopo qualche ora, si andò a costituire ai carabinieri di Nocera Inferiore. Nell’indagine è difeso dall’avvocato Giacomo Morrone. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il gip decise di liberarlo dal carcere, restringendolo ai domiciliari. Per il magistrato non c’era volontà di uccidere (lo proverà il video di una telecamera): Cascetta spiegò di essere andato al bar per chiarire con l’amico della vittima, con il quale si era allenato in passato, decidendo poi di allontanarsi non condividendone l’uso di prodotti dopanti che pure gli sarebbe stato consigliato. Il rapporto tra i due sarebbe peggiorato con il tempo, soprattutto in ambito social, fino all’incontro di fine maggio. Secondo l’indagato, Campitelli lo aggredì perché avrebbe temuto la rivelazione su quel giro presunto di prodotti dopanti. Ora per la Procura Vincenzo Cascetta deve tornare in carcere. A decidere saranno i giudici di Salerno.  

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