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Cronaca Pagani

Pagani, ingannata e costretta a fare sesso: ma le "prove" sono sparite

Non si trova nel fascicolo della Procura l'incidente probatorio tenuto da una giovane romena, costretta a prostituirsi per volere del cognato nel 2011. Andando ad un colloquio di lavoro, fu ingannata. Fu costretta a fare sesso su un'imbarcazione.

La vittima è irreperibile e le prove contenute nell'incidente probatorio si sono perse. Forse. Stenta a decollare il processo che vede imputati un rumeno di 40 anni e tre paganesi, tra cui un imprenditore ed un operaio, accusati di aver violentato e sfruttato sessualmente una giovane romena giunta in Italia per fare la cameriera. La storia risale al 2011, ma giorni fa i giudici del collegio Rossetti hanno dovuto prendere atto dello smarrimento dell'incidente probatorio - reso dalla parte offesa già anni fa - e dell'irreperibilità della stessa. Le ricerche della documentazione hanno dato esito negativo. Pare ci fosse anche un problema con la società che si occupava della trascrizione, risultata fallita, con incarico consequenzialmente affidato ad un'altra. Quel documento è importante, perchè contiene le confessioni della giovane: ai giudici descrisse l'episodio cruciale del processo, lo stupro all'interno di un'imbarcazione. Giunta in Italia, andò a vivere in casa della sorella e del cognato. Fu proprio quest'ultimo a trovarle un lavoro come donna delle pulizie. Ma all'appuntamento utile al colloquio, la vittima scoprì altro. Trovò tre uomini e dietro minaccia, fu costretta a fare sesso con tutti e tre.

La giovane fu anche pagata, ma dopo fu costretta a prostituirsi, dietro ordine del cognato. La violenza nella rimessa di barche fu consumata in via Zeccagnuolo. Furono i carabinieri ad interrompere quella vita di costrizione, trovando la giovane in strada, in lacrime. Poco prima, aveva telefonato in caserma chiedendo aiuto, portando poi all'arresto dei quattro. Quel racconto è di vitale importanza ai fini processuali, avendo la procura all'epoca deciso di cristallizzare le accuse verso gli attuali imputati. Nel caso non si riuscisse a trovare l'incartamento, l'incidente probatorio potrebbe essere ripetuto, come ha fatto intendere il collegio. Ma andrà cercata anche la vittima, che poco dopo i fatti scomparve, risultando irreperibile. Il processo si è riaggiornato al prossimo trenta giugno. Entro quella data, l'incartamento dovrà essere ritrovato. I giudici hanno infatti disposto nuove ricerche del materiale smarrito 

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