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Cronaca Pagani

Pagani, sequestrarono e violentarono minorenne: condannati due giovani

Due ragazzi di 23 e 22 anni condannati a 4 anni e 8 mesi di carcere. I fatti risalgono al febbraio 2016, quando la giovane fu costretta a salire in auto e poi a consumare, altrove, un rapporto sessuale con entrambi

Sequestrata e violentata in auto: arriva la condanna per A.S. e G.B. Il tribunale di Nocera Inferiore, con presidente Raffaele Donnarumma, ha riconosciuto colpevoli i due imputati con sentenza di 4 anni e 8 mesi di carcere ciascuno. I due giovani paganesi, rispettivamente di 23 e 22 anni, dovranno risarcire la parte offesa per un totale complessivo di 20mila euro. Erano accusati di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni e resistenza. Gli avvocati difensori erano Giuseppe Della Monica e Stanislao Sessa. Il pubblico ministero aveva chiesto per entrambi oltre 9 anni di carcere. La vicenda che ha generato il processo prese piede nella notte compresa tra il 13 e il 14 febbraio 2016. La giovane vittima, all’epoca 16enne, si trovava in compagnia di un’amica all’interno di una cornetteria. Uscita per tornare a casa, aveva incrociato i due ragazzi, che conosceva entrambi. Con uno dei due, stando ad una perizia eseguita sui telefoni cellulari, aveva avuto anche una relazione pregressa. La ragazza fu invitata a salire in auto prima con modi gentili, poi con la forza, nonostante i suoi tentativi di fuga. Una telecamera di sorveglianza su strada riprese tutta la sequenza. Durante il tragitto - secondo le indagini della procura - la minore riuscì ad uscire dall’auto, chiedendo per due volte aiuto. In un caso, un passante non le avrebbe dato attenzione, pensando ad un litigio tra fidanzati. Quando fu poi riportata all’interno, fu condotta nei pressi di un liceo e costretta a consumare un rapporto sessuale con entrambi. La violenza durò all’incirca un’ora. Fu poi riaccompagnata nei pressi di casa, ma con la minaccia di non raccontare nulla.

La ragazzina salì in casa e svenne in bagno. In ospedale, in compagnia della madre, raccontò quanto le era capitato. La denuncia verso S. e B. arrivò dopo qualche ora. I carabinieri rintracciarono i due per strada: avevano cambiato con un’altra l’auto dentro la quale avevano consumato il rapporto sessuale. Tentarono di opporsi all’arresto, prima di essere condotti in carcere. Li c’erano rimasti per quasi più di un anno, prima di essere sottoposti ai domiciliari e alla completa libertà, decisa qualche settimana prima della pronuncia del tribunale. Per il processo avevano scelto il rito abbreviato. I giudici, nel prendere la loro decisione, hanno valutato anche tre perizie che avevano fornito ulteriori elementi e dettagli di quella sera di febbraio. Una ricostruì, dall’analisi dei telefoni cellulari, i rapporti della giovane con i due imputati, mentre la seconda aveva confermato i segni di violenza su braccia e collo della vittima. Quella invece eseguita dal Racis di Roma, confermò la presenza di tracce del Dna dei due su alcuni indumenti della minorenne. 

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