Crisi Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno: l'appello di Cgil, Cisl e Uil
I lavoratori del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne (PST) sono da mesi senza stipendio ed in cassa integrazione straordinaria
Cgil, Cisl e Uil, condividendo la lotta di Fiom-Cgil e Fim Cisl, ribadiscono la necessità di un intervento sinergico di tutte le istituzioni per affrontare la preoccupante situazione dei lavoratori del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne (PST), da mesi senza stipendio ed in cassa integrazione straordinaria.
"Ritenendo opportuno salvaguardare il patrimonio di esperienze e di progettualità espresse in venti anni di attività dai lavoratori del PST, le scriventi organizzazioni sindacali chiediamo di proseguire il percorso avviato con l’Università degli Studi di Salerno per la definizione di una piattaforma programmatica di ampio respiro sui temi dello sviluppo territoriale, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico - scrivono i sindacati - È indispensabile, infatti, verificare possibili scenari di sviluppo strategico e integrare le risorse del PST nel percorso di riorganizzazione regionale, previsto dalla legge n 15 del 31 ottobre 2013 per la salvaguardia dei livelli occupazionali".
I sindacati, dunque, chiedono agli amministratori del Parco di dare risposte immediate e concrete sulle prospettive della società e sul prossimo piano industriale. "È necessario attivare con urgenza tutti gli strumenti possibili per garantire ai lavoratori pari dignità, agendo nelle sedi opportune per reinserire nel novero della riorganizzazione regionale anche la società PST. Non c’è più tempo: bisogna agire rapidamente per uscire dall’empasse e dare una chance ai dipendenti che in questi anni hanno sviluppato iniziative di innovazione e trasferimento tecnologico, di incubazione e creazione di impresa, formazione e aggiornamento delle risorse umane, coinvolgendo a tutti i livelli gli stakeholder del contesto locale", hanno concluso i segretari Maria Di Serio (Cgil), Matteo Buono (Cisl) e Gerardo Pirone (Uil).