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Cronaca Sarno

Partorisce due gemelli, poi muore: medico a processo per omicidio

La vicenda dietro il decesso di Dora Russo ad una svolta, con il rinvio a giudizio disposto dal gup per il ginecologo che secondo la procura di Nocera avrebbe omesso il ricovero per la donna, aggravando il suo quadro clinico

Diede alla vita due gemelli, ma non fu ricoverata nonostante il sopraggiungere di una grave complicazione, che la condusse alla morte dopo poco nel reparto di rianimazione. Ora per la morte della 49enne Dora Russo, il gup Alfonso Scermino ha rinviato a giudizio un medico ginecologo. L’accusa è di omicidio colposo. Il professionista, una donna, aveva seguito la gravidanza gemellare della vittima. I fatti risalgono al 22 aprile 2014, all’ospedale Villa Malta di Sarno. Il processo comincerà il prossimo 21 febbraio, dopo le indagini durate all’incirca quattro mesi e coordinate dal sostituto Roberto Lenza della procura di Nocera Inferiore. Il medico imputato è accusato di «negligenza, imprudenza e imperizia», oltre che di aver violato la leges artis (che disciplina la responsabilità medica). La donna partorì attraverso la fecondazione eterologa, una forma diversa di procreazione medicalmente assistita.

Ma alla 34esima settimana, la paziente mostrò segni evidenti di sofferenza, a loro volta legati ad una gestosi ipertensiva ad alto rischio. Questo le provocò il distacco della placenta e l’alterazione dei valori. Circostanze che il medico non avrebbe riscontrato prima di far nascere i due gemellini, omettendo il ricovero per la madre, che invece per la procura doveva essere immediato. Secondo una consulenza disposta all’epoca dalla magistratura, fu proprio l’esecuzione del parto a condurre la donna al decesso. Erano le quattro del mattino circa, quando in compagnia del marito giunse al pronto soccorso dell’ospedale di Sarno. Aveva problemi respiratori. L’intervento per far nascere i due bambini durò circa due ore, attraverso un taglio cesareo, con un trasferimento immediato in terapia intensiva prima a Battipaglia e poi a Nocera Inferiore per i due piccoli. Il decesso di Dora spinse la procura in piena autonomia ad aprire un fascicolo d’indagine, con la polizia giudiziaria ad acquisire cartella clinica e ad ascoltare i medici che ebbero in cura la paziente. Sposata dal 2007, Dora era giunta in ospedale proprio in compagnia del marito, un imprenditore, quel giorno distrutto da sentimenti contrastanti di gioia e dolore tra loro, legati alla nascita di due bambini e poi, alla morte fatale della moglie. L’autopsia, con conseguente esame, fu affidato ai periti Giovanni Zotti e De Masellis. Da lì le indagini del sostituto procuratore Roberto Lenza, volte ad accertare eventuali responsabilità nell’assistenza medica alla paziente, che portò all’individuazione del medico ginecologo accusato di non essere stato tempestivo nel disporre il ricovero prima del parto. Il processo sarà celebrato davanti al giudice monocratico presso il tribunale di Nocera Inferiore.         

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