Pendolari appiedati nell'Agro, il Comitato: "Servono più corse di bus e treni"
L'appello è rivolto ai parlamentari eletti, alla Regione Campania e al Ministero dei Trasporti
Cresce il malcontento dei pendolari dell’Agro nocerino sarnase e più in generale della provincia nord di Salerno per il taglio delle corse degli autobus ma anche delle linee dei treni. A farsi portavoce delle loro istanze è il Comitato Etica, Salute e Vivibilità, che chiede alle istituzioni (Regione Campania e Ministero dei Trasporti) di intervenire per risolvere tali difficoltà.
I disagi
L’appello è rivolto anche ai parlamentari affinchè si interessino della questione legata al disagio di lavoratori e studenti di “non avere bus e posti disponibili per poter raggiungere i luoghi del lavoro e studio”. “Chiediamo che l’Acamir, società regionale che si occupa per la Campania dei trasporti, dia risposte in merito alla facoltà che gli è concessa di integrare le corse ed eventualmente rimodulare gli accordi nel tpl con alcune società come Busitalia. Non può essere solo una questione di chilometraggio”. Per il Comitato, dunque, “va fatto presente a compagnie di bus e treni che la pandemia è finita” e che quindi “hanno l’obbligo di riprestinare le corse già attive prima dell’emergenza sanitaria. E successivamente garantire, attraverso gli strumenti della Regione, eventuali integrazioni. Non è possibile trovarsi di fronte a situazioni ambigue che mettono in difficoltà tantissime persone”.
La linea interrotta
Gli esponenti del Comitato chiedono, inoltre, alle Ferrovie dello Stato di chiarire “quando e se effettivamente, entro il 30 ottobre, la linea storica Salerno-Pompei-Napoli ritornerà nella sua azione naturale di fornire il trasporto passeggeri nella metropolitana regionale. Ci vengono fornite informazioni che - denunciano - parlano di altri cantieri che potrebbero bloccare ulteriormente la linea storica creando ulteriori disagi, come quelli dei bus sostitutivi, spesso guidati da autisti non consapevoli, i quali lasciano a terra i pendolari e creano corse totalmente vuote, soprattutto per le linee di Busitalia e Sita”. Serve riorganizzare la macchina di trasporti pubblici, anche perché con l’itroduzione degli abbonamenti gratuiti per gli studenti, oltre alle linee per l’unisa, c’è da potenziare le linee dirette alle università napoletane. Sono tanti studenti e lavoratori che restano a piedi perché non ci sono posti a sedere.