Crollo a piazza della Libertà: inchiesta chiusa e dieci indagati

La Procura tira le fila dell'inchiesta sul crollo di piazza della Libertà, e notifica a dieci persone l'avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Responsabili del cedimento del solaio, ognuno per la sua parte, sono secondo gli inquirenti il progettista Vincenzo Nunziata, il collaudatore Massimo Della Casa, gli imprenditori Armando ed Enrico Esposito della Esa costruzioni che stava realizzando i lavori, i professionisti Sergio Delle Femine (in quanto direttore operativo delle strutture) e Marta Santoro (direttore dei lavori dal febbraio 2012), il funzionario comunale Antonio Ragusa che ha sostituito nel ruolo di responsabile unico del procedimento l'ex capo dell'ufficio tecnico Lorenzo Criscuolo (anche lui indagato), il direttore tecnico della Esa, Gilberto Belcore, e il vecchio direttore dei lavori Paolo Baia. Lo riporta il quotidiano La Città.

Gli ultimi tre sono accusati anche di aver messo in pericolo la pubblica incolumità con le visite guidate che, per volere dell'amministrazione, furono organizzate nel cantiere nel settembre del 2010, senza che fosse ancora stato eseguito il collaudo. Tutti (a eccezione di Nunziata e Della Casa, a cui è contestata solo la rovina di edificio) rispondono inoltre di un avvio dei lavori che secondo i sostituti procuratori Guglielmo Valenti e Maria Carmela Polito fu disposto anzitempo, prima che gli atti progettuali fossero depositati al Genio civile per le valutazioni su un cantiere da aprire in zona sismica. Con la notifica delle conclusioni dell'inchiesta gli indagati hanno ora venti giorni per chiedere di essere ascoltati o presentare memorie difensive. Gli avvocati (nel collegio ci sono tra gli altri Michele Tedesco, Francesco Dambrosio e Giovanni Falci) decideranno nella prossima settimana la strategia difensiva.