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Cronaca

Sbarco a Salerno, silenzio e preghiere per il piccolo angelo che non ce l'ha fatta

E' stato lui a scendere per primo dalla nave norvegese Siem Pilot al Molo Manfredi del porto di Salerno, questa mattina, precedendo i quasi mille migranti reduci da una disumana traversata in mare

Non in uno di quei sacchi che generalmente si usano per trasportare chi ha perso la vita in incidenti, ma in una piccola bara bianca: lì è stato riposto il nigeriano di quasi 3 anni, morto in mare. E' stato lui a scendere per primo dalla nave norvegese Siem Pilot al Molo Manfredi del porto di Salerno, questa mattina, precedendo i quasi mille migranti reduci da una disumana traversata in mare che li ha condotti, infine, nella nostra città. Un silenzio assordante, quasi surreale, durante il trasporto del corpicino del bimbo, seguito dai genitori che, distrutti dal dolore, hanno chiesto una benedizione per il loro piccolo. E così è stato. Tra le ipotesi del suo decesso, l'annegamento a largo delle coste africane. Presa in carico dai servizi cimiteriali del Comune di Salerno, la sua salma resta a disposizione della magistratura, per gli accertamenti del caso. Maglietta bianca, pantalone blu e scarpette da ginnastica: così i volontari della Protezione Civile lo hanno vestito, prima di adagiarlo nella bara. "Un momento toccante, un'immagine che sarà impossibile dimenticare- racconta il direttore del settore socio-formativo delle Politiche Sociali, Rosario Caliulo, come sempre in prima linea insieme al suo staff e all'assessore comunale Nino Savastano - Questo diciassettesimo sbarco è stato diverso dagli altri. Il trasporto del piccolo ha preceduto ogni operazione, in quanto è risultato ovviamente prioritario. Tante le situazioni difficili: numerosi i feriti e, tra questi, anche un minore colpito da un'arma da fuoco e trasportato quindi in ospedale per essere curato".

Tutti affamati e stremati, i migranti che, reduci dal viaggio della speranza, hanno poi affrontato altri tre giorni di mare, in cui è stato offerto loro per lo più qualche biscotto. Impensabile, dunque, farli attendere circa 72 ore sulla banchina del Porto, per provvedere al fotosegnalamento, come stabilito dalle procedure: da qui, è iniziata oggi una nuova modalità di accoglienza, con il loro trasporto presso il campo allestito in via Dei Carrari grazie alla Croce Rossa, insieme al Comune, alla Protezione Civile e alla Prefettura, per riservare un trattamento dignitoso e umano ad adulti, anziani e alle tante, tantissime famiglie con bimbi piccoli. "In via Dei Carrari hanno ricevuto pasti pronti, abiti e quanto necessario per aiutarli a riprendere le forze - continua Caliulo - Poi si è proceduto al fotosegnalamento: poco prima delle ore 22, circa una 40ina i minori individuati e già affidati alle case di accoglienza. Il lavoro di sinergia cresce e si fortifica sempre più: fondamentale, in particolare, il supporto delle associazioni di volontariato che, immediatamente, hanno risposto con cibo e vestiti alle esigenze del caso. In particolare, la Caritas, su richiesta della Protezione Civile, ha portato latte e omogenizzati per i più piccoli. Costante e prezioso il supporto della Polizia Municipale e di tutti i gruppi e gli enti coinvolti nel nostro sistema", ha concluso. La macchina dell'accoglienza salernitana, quindi, ancora una volta si è mostrata all'altezza della situazione, gestendo nel migliore dei modi le operazioni di questo delicato sbarco che resterà certamente impresso nel cuore di molti.

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