Salma cremata a Pontecagnano: in sette finiscono sotto inchiesta
All’inizio doveva essere solo una causa per il riconoscimento giudiziale della paternità, adesso però la vicenda è arrivata invece sulla scrivania della magistratura penale. Lo rivela La Città
"Che i morti riposino in pace". Di solito è questa la frase che si pronuncia quando una persona viene a mancare. Ma a volte capita che quest'ultima, nonostante non sia più tra i vivi, finisca al centro di querelle giudiziaria familiare. E' quello che sta accadendo a Pontecagnano. Come rivela il quotidiano La Città all’inizio doveva essere solo una causa per il riconoscimento giudiziale della paternità,da svolgere davanti ai Tribunali per i minorenni; adesso però la vicenda, che contrappone una mamma di 42 anni agli eredi di un uomo che di anni ne aveva trenta di più, è arrivata invece sulla scrivania della magistratura penale, coinvolgendo sette persone che rischiano di dover affrontare un processo per violazione della normativa sulla cremazione.
Nel mirino ci sono la vedova e i due figli del deceduto (una persona molto nota in città per aver ricoperto funzioni pubbliche di prestigio), i tre funzionari del Comune di Pontecagnano che hanno autorizzato l’incenerimento della salma e il medico necroscopo accusato di non aver eseguito il preventivo prelievo del materiale biologico, che avrebbe consentito l’accertamento del consulente tecnico sulla paternità.