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Cronaca Eboli

Prelievi fraudolenti, due ebolitane "pizzicate" nella Notte della Taranta

L'arresto di due ebolitane, madre e figlia, è avvenuto nelle scorse ore, ma le indagini sono iniziate in estate. Avevano preso soldi con il postamat di una donna

Sono state rintracciate e arrestate le due ebolitane accusate di aver effettuato dei prelievi fraudolenti della “Notte della Taranta”, a Melpignano. R.P. 53enne, e la figlia V.M., 30nne sono finite nel carcere di Salerno. Le due donne sono state fermate a Eboli, dove abitano. Forse non se l’aspettavano, a distanza di tanto tempo, di veder arrivare il conto per un furto seguito da un prelievo fraudolento. Tutto nato da un’indagine dei carabinieri della stazione di Corigliano d’Otranto, iniziata nel pieno di Ferragosto, dopo la denuncia di furto presentata da una donna di 64 anni di Melpignano. La richiesta d’arresto è stata avanzata dal pm Maria Vallefuoco, al termine di tutti gli accertamenti. Il gip Vincenzo Brancato, concordando con le indagini, ha emesso le ordinanze. I fatti risalgono, appunto al 15 agosto. Il bello, in questa curiosa vicenda, è anche altro. La vittima, come detto, è di Melpignano, ma il furto s’è verificato a Ruffano. La donna, infatti, quel giorno era in visita presso il santuario di San Rocco. Ma a Ruffano, il 15 agosto, pare che vi fossero anche le due ebolitane. Le quali le avrebbero sfilato il portafogli. Dentro, 300 euro in contanti. E sia. Il guaio è che c’era anche la carta bancoposta, con tanto di codice pin. Per le due donne, è stato come vincere alla lotteria. Tra il 15 e il 16 agosto, infatti, si sarebbero recate a Maglie, effettuando ben cinque prelievi fraudolenti per un totale di mille e 100 euro ai danni della vittima. In seguito alla denuncia, sono così partite le indagini. E i militari hanno identificato gli sportelli presso i quali erano stati effettuati i prelievi estrapolando le immagini delle telecamere.

Le indagini. Ricavate immagini nitide dei volti delle due donne, una più giovane, l’altra sulla cinquantina, è stata avviata un’analisi degli identikit in banca dati. Ma, inizialmente, nessun frutto. Qui, però, arriva il bello. Le due ebolitane, ancora nel Salento, dove ti vanno a passare il 27 agosto? Ma Melpignano, ovviamente. Proprio il paese di residenza della vittima derubata in quel di Ruffano. Non che cercassero la signora per renderle la carta, con tante scuse, sia chiaro. Erano lì per la “Notte della Taranta”. E cosa va a succedere durante la manifestazione? I carabinieri di Corigliano d’Otranto, presenti fra gli altri per normale servizio d’ordine, sono stati in grado di riconoscere le due donne riprese giorni prima dalle immagini. Erano rimasti così impressi quei volti nella mente dei militari che, appena notate aggirarsi per l’area del concertone, non hanno avuto dubbi e le hanno subito identificate. I riscontri successivi sono stati decisivi per fornire all’autorità giudiziaria le fonti di prova ritenute sufficienti a richiedere al gip l’emissione di una misura cautelare in carcere. Tratti somatici, abbigliamento, tatuaggi. Ogni tassello si è incastrato alla perfezione. E ieri mattina, all’alba, i carabinieri della stazione di Corigliano d’Otranto, in questo caso coadiuvati dai militari della compagnia locale, hanno individuato a Eboli madre e figlia (che hanno in carriera precedenti specifici), arrestandole. Sotto San Rocco si erano forse sentite protette, ma la taranta ha preso le difese della sua concittadina melpignanese e s’è presentata sottoforma di carabinieri.

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