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Cronaca

Primo maggio: per le Acli è tempo di riconciliare qualità della vita e mercato del lavoro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Ripartire dalla forza (del) lavoro per abbattere le tante e troppe iniquità, che non consentono un armonioso sviluppo dei bisogni delle persone e della vita buona. Questo il messaggio delle Acli salernitane per il mondo del lavoro. "Per le Acli, dichiara il Presidente Mastrovito, la qualità del lavoro, della vita, dell'economia e delle istituzioni, fanno parte di un medesimo percorso, che può condurci ad uscire dalla crisi. La corsa alla massimizzazione dei profitti e degli interessi di parte, in tutti i campi, ha prodotto lacerazioni e diseguaglianze incolmabili, rendendo vulnerabile ancor di più ciò, che debole e precario, era in partenza. Una globalizzazione, sul piano soggettivo, economico e geografico che ha dilatato le distanze valoriali, favorendo la logica del senza scrupoli, senza regole e senza volti. Questo primo maggio, profeticamente in passato già definito del non lavoro, dev’essere occasione per rilanciarne la forza, di cui il lavoro è gravido, per riconciliarsi con il futuro; questo significa, per le ACLI ripensare meglio la produzione e distribuzione delle risorse, facilitare il legame di fiducia, ponte tra generazioni, tra sviluppo e solidarietà, tra economie e democrazie…insomma una alleanza per il lavoro. La nostra Vision, guarda ad un lavoro da tutelare contro la precarietà, magari con l'introduzione di un contratto di ingresso, orientato al tempo indeterminato nell'arco di tre anni, così da superare lo squilibrio tra chi rimane senza lavoro e chi, pur di conservarlo, è disposto a turni sempre più massacranti. Un lavoro, aperto ai giovani ma altrettanto inclusivo, per chi viene espulso da cicli produttivi, molto prima dell'età pensionabile. Il lavoro, dunque, per sconfiggere povertà ed esclusione, ma anche condizione utile a dettare i criteri, per riformare l'economia e la finanza, riducendo la quota di ricchezza dissipata dalla speculazione finanziaria, che provoca l'abbassamento dei salari ed i tagli al welfare".

"Anche l'Unione Europea deve concorrere a rilanciare il lavoro - continua Mastrovito - attraverso l'istituzione di una certificazione sociale europea dei prodotti, che sanzioni chi sfrutta o schiavizza i lavoratori o garantendo il mantenimento dei diritti e delle tutele per i migranti e per tutti i lavoratori che si spostano per lavoro da un Paese all'altro. Vogliamo vivere un primo maggio, che non sia mera commemorazione o inutile contraddittorio; tornare a far memoria dei milioni di infortuni sul lavoro, delle morti annunciate, delle percentuali di inoccupazione e del lavoro nero, non è mettere il lavoro al centro dell’agenda politica di un territorio. Quest’anno, vogliamo ripensare al lavoro tra la gente, nei territori e nelle nostre strutture di base".

Quattro gli eventi promossi sul territorio salernitano; saranno i due Circoli ACLI di Pontecagnano Faiano - Il Ponte per il futuro e Corso Italia, a proporre un momento di riflessione sul lavoro, che culminerà con la celebrazione alle ore 11.00 della Santa Messa nella Chiesa del SS. Corpo di Cristo (Piazza Risorgimento). Le nostre bandiere, percorreranno invece il corteo dei lavoratori, che partirà alle ore 09.30 da piazza Diaz a Nocera Inferiore, a cui prenderà parte il vice Presidente Andrea Pastore ed i Soci del Circolo Nucleo Nocera. Di lavoro a partire dall’Europa, si parlerà anche sabato 03 maggio alle ore 10.00 presso il Museo dello Sbarco a Salerno, in occasione dell’incontro promosso dalla sede provinciale, con i candidati al Parlamento europeo del prossimo 25 maggio. L’ultimo evento in programma è fissato per domenica 04 maggio alle ore 17.30 presso la Chiesa di San Marco a Teggiano, dove il Circolo Camminare Insieme alla presenza del Vescovo Mons. Antonio De Luca, rifletteranno sul Vangelo del Lavoro a partire da Giovanni Paolo II; seguirà la benedizione del nuovo affresco del Santo e la cena sociale con i soci del circolo. La disoccupazione o la cattiva occupazione, conclude Mastrovito - non sono problemi dei singoli lavoratori, di categoria o dei sindacati, sono un problema del Paese Italia. I numeri della crisi, hanno nomi e volti. Festeggiare il primo maggio, per noi è dare a quei volti, Speranza nel Futuro!

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