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Cronaca Duomo

Processione di San Matteo, il Vescovo scrive ai fedeli: ecco il percorso

"Anche in considerazione degli episodi dolorosi verificatisi lo scorso anno, sento il bisogno di scrivervi", ha spiegato sua eccellenza

Si pronuncia sulla festa del Patrono di Salerno, San Matteo, l'arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Luigi Moretti. Alla luce dei disordini avvenuti durante la processione dello scorso anno e finiti nel mirino della Procura, sua eccellenza ha sentito il bisogno di scrivere una lettera per esprimere il suo pensiero e suggerire i giusti modi per celebrare il 21 settembre, "nel rispetto delle istanze spirituali e liturgiche che devono caratterizzarla", si legge in una nota della Curia. Moretti ha esordito con l'elogio al forte sentimento religioso radicato nel popolo salernitano, alla devozione ai Santi e alla pietà popolare, precisando, tuttavia, che "se non permea la vita con il senso del Vangelo resta una pratica fragile e meramente esteriore. Per questo la Chiesa insiste nell'evangelizzarla nei modi più opportuni. Qualsiasi devozione ai santi che non si traduca in una vita santa, resta sulla scia dell'emozione e della pura rappresentazione", ha ribadito Moretti.

"In tale prospettiva e anche in considerazione degli episodi dolorosi verificatisi lo scorso anno, sento il bisogno di scrivervi", ha spiegato sua eccellenza, sottolineando che "non si tratta di darvi indicazioni formali, ma di aprirvi il mio cuore perchè voi possiate aprire il vostro a Cristo". E poi prosegue: "Non mi preoccupano le incompresioni che ci sono state tra noi, ma mi muove il desiderio di costruire insieme un futuro di speranza che raccolga la preziosa eredità spirituale di San Matteo". Dopo aver annunciato la sua visita presso l'ospedale, il carcere e la caserma della Finanza, tre luoghi simbolici del mese del Patrono, Moretti si sofferma sul "significato di processione che chiude i festeggiamenti affichè sia vissuta come preghiera itinerante che ci faccia sentire Chiesa in uscita e popolo in cammino, bisognosi del sostegno e della benedizione dei Santi. La grande varietà e ricchezza di espressioni corporee, gestuali e simboliche che caratterizzano tale processione è un modo diretto e semplice di manifestare esternamente il sentire del cuore e l'impegno di vivere cristianamente". Tuttavia, "senza questa componente interiore fondamentale si corre il rischio che la gestualità simbolica scada in consuetudini vuote e, nel peggiore dei casi, nella superstizione". Infine, il Vescovo elenca le indicazioni: all'inizio si terrà un momento di preghiera nell'atrio della Cattedrale. Tre le soste per le preghiere e le riflessioni su alcuni passi dell'Evangelista. Ci si fermerà in piazza Portanova, all'altezza di piazza Cavour e dinanzi a Palazzo di Città. Le giravolte delle statue per mostrare i volti dei Santi a tutti i fedeli, sono previste in cima alla scalinata del Duomo, ad inizio e fine processione, all'incrocio di via Dei Principati, all'altezza di Corso Vittorio Emanuele, all'incrocio di Corso Garibaldi, all'altezza delle Poste Centrali e a Largo Campo.
 

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