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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Caso Chernobyl, dalle intercettazioni: i rifiuti li "mettono nel pane e mortadella"

Nell'attesa della prossima udienza, fissata ad aprile, emergono alcune conversazioni che vedono gli accusati come protagonisti. Nel 2006 parlano al telefono dell'invasione di mosche su uno dei terreni in cui venivano smaltiti illecitamente i rifiuti e commentando un articolo locale ridono a crepapelle

Il processo Chernobyl è di nuovo slittato: è stata fissata all'8 aprile 2015 la prossima udienza, a causa di un difetto di notifica. Attendono ancora la verità, dunque, i cittadini che, come sottolinea Roberto De Luca del Codacons del Vallo di Diano, non hanno avuto risposte, nè chiarimenti sulla delicata vicenda che vede 38 indagati. Le accuse sono gravissime: associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali, traffico illecito di rifiuti speciali, disastro ambientale doloso, gestione illecita di rifiuti inquinanti dispersi nell'ambiente, danneggiamento aggravato, falso e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Tutte attività che sarebbero state commesse in associazione, attraverso una conduzione e una gestione illecita, da cinque aziende: la Naturambiente di Castel Volturno (Caserta), la Sorieco di Castelnuovo di Conza (Salerno), la Frama di Ceppaloni (Benevento), l'Ecologia Agizza di Napoli e la Espeko di Quarto (Napoli).

Nell'attesa dell'udienza però sono emerse alcune inquietanti intercettazioni. In particolare, una conversazione in cui uno degli imprenditori coinvolti nel processo, Romualdo Guarracino commenta l'incidente alla rotonda di Battipaglia, nel corso del quale l'autista perse il carico prelevato poco prima presso l'impianto Sorieco. "Vidi... un attimo il camion a Bellizzi, passo per la rotonda là e trovo i Vigili con le maschere, ma dico cosa caxxo è successo? - domanda Guarracino - Ma cosa è stato, dissi, quello con la benda in bocca, dissi ma cosa ci stanno i microbi...la mano in bocca...feci, ma che puzza di m...!(ride)...Il prodotto era quello che era, se lo possono anche mangiare (ride). Lo mettono sul pane e mortadella".

Di rilievo anche un'intercettazione del 2006 in cui si parla dell'invasione di mosche su uno dei terreni in cui venivano smaltiti illecitamente i rifiuti: gli indagati commentando un articolo locale ridevano a crepapelle. Guarracino: "Devono tenere anche la bocca chiusa altrimenti se le mangiano (le mosche)". Nonostante il successivo sequestro di quel terreno, si parlava di "mettere le carte a posto": poi si sarebbero organizzati per altri smaltimenti. Tra gli altri coinvolti, l'ingegner D'Alessio che, come si evince sempre dalle conversazioni telefoniche, si sarebbe adoperato per cercare di confutare la realtà delle cose (che la Sorieco avrebbe smaltito rifiuti speciali non pericolosi) per ridimensionare il clamore suscitato dalla stampa.

Diverse, a seguire, le intercettazioni in cui si parla di occultare le tracce del reato: A.D.C. insiste con Guarracino affinchè mandasse il trattore per rivoltare il terreno dove sarebbero avvenuti gli smaltimenti illegali. Inoltre pare che per ogni carico di rifiuti illecitamente smaltito sui propri suoli, il primo riceva 50 euro da Guarracino. Di Gruccio, altro indagato, disse a Guarracino: "Dice che...lunedì viene la Forestale, forse sigilla la terra". E Guarracino: "Sigillano la terra? Ma statti zitto, diglielo che è uno scemo perchè purtroppo la Forestale, l'unica cosa, quello vuole fare i montoni (cumuli)...io glielo ho detto, dissi vedi così e così, non va così la caxxo della roba, vedi che la roba va, va pure fatta, va pure lavorata, come hai fatto tu, no? Non ti viene a cac... il caxxo nemmeno Maria Santissima". E Di Gruccio: "Io l'ho lavorata, io la posso già arare".

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