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Cronaca

Processo Chernobyl: tutto rinviato al 17 dicembre, Codacons sul piede di guerra

Roberto De Luca, responsabile del Codacons Vallo di Diano: "Incombe il rischio prescrizione: il rinvio è stato disposto per difetto di notifica per circa 20 dei 38 indagati. E' accettabile?"

Tutto rinviato al 17 dicembre. Tanta amarezza da parte del Codacons e dei cittadini del Vallo di Diano, presenti oggi al Tribunale di Salerno per la prima udienza dibattimentale del processo Chernobyl. Per un difetto di notifica che interessa circa la metà dei 38 indagati, infatti, così è stato disposto dal presidente della III sezione penale della Corte d'Assise d'Appello. "Per la Giustizia Italiana è sostenibile questo? - domanda il responsabile del Codacons Vallo di Diano, Roberto De Luca - Qui incombe il rischio prescrizione: la Magistratura dovrebbe trovare la forza di dare risposte a noi del popolo campano, altrimenti sulla Terra dei Fuochi non si saprà mai nulla".

Secondo De Luca, inoltre, sarebbe auspicabile una maggiore attenzione mediatica sulla delicata vicenda: "Esistono tra l'altro dei processi paralleli: bisognerebbe unire i pezzi del puzzle e dare risposte certe a tutti noi". Delusi, anche molti cittadini presenti in aula che dicono di aver visto tra i presenti all'udienza anche l'ex ministro all'Agricoltura Michele Pinto: "Pensavamo fosse venuto per sostenerci, in quanto anche lui è di Teggiano - raccontano - Invece si è solo intrattenuto con uno degli avvocati della Difesa: una vergogna".

Intanto, il parlamentare del M5S, Angelo Tofalo ha presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia, al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, per avere chiarezza sulla questione e scongiurare epiloghi come quelli del precedente processo per reati ambientali, instaurato a seguito dell'inchiesta denominata "Cassiopea" e condotta dalla stessa procura di S. Maria Capua Vetere nel 2001, quando non si giunse a nessuna conclusione a seguito del sopraggiungere del termine di prescrizione anche per il reato più grave, ovvero il disastro ambientale.
 

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