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Cronaca

Processo Chernobyl: tutti rinviati a giudizio, cadono solo le accuse minori

E' stata emessa la sentenza presso il Tribunale di Salerno, dopo l'udienza conclusiva della fase preliminare del processo Chernobyl

Si è tenuta questa mattina l'udienza conclusiva della fase preliminare del processo Chernobyl presso il Tribunale di Salerno. Tutti rinviati a giudizio. Ma partiamo con ordine: lunghissimo l'iter. Per difetto di notifica di alcuni atti, infatti, l'udienza del 5 dicembre fu rinviata al 30 del mese successivo, dopo il passaggio del procedimento dalla prima sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a quello di Salerno, perché i reati più gravi contestati ai 39 imputati (uno dei quali è deceduto nel 2010), sarebbero avvenuti proprio nel salernitano, oltre che al confine tra l'avellinese e il beneventano e nel foggiano. Il 30 gennaio, intanto, il gup Dolores Zarone fissò la nuova data del 20 febbraio, al fine di concedere la parola a tutti gli avvocati, mentre il Pm Ceglie chiese il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. In quella data, quindi, si è tenuto il dibattito preliminare del processo: oggi l'udienza conclusiva. Grande fermento in Tribunale: in prima linea per conoscere il verdetto, tra gli altri, il Codacons Vallo di Diano e le associazioni delle altre Terre dei Fuochi.

Iniziata attorno alle 9:30, l'udienza a porte chiuse si è conclusa alle 12:40. "Ci affidiamo alla decisione della Magistratura - aveva detto Roberto De Luca, responsabile del Codacons Vallo di Diano - A prescindere da quale sarà, ciò che a noi preme è avere finalmente chiarezza". Ed ecco la sentenza dopo le 14: tutti rinviati a giudizio. A cadere solo i capi di imputazione minori (C ed E) per imminente estinzione del reato. Messa in discussione dalla Difesa, inoltre, la credibilità delle indagini del Pm Ceglia, il reato di disastro ambientale, nonchè la competenza territoriale del processo. Ma il Gup Zarone ha confermato la competenza al Tribunale di Salerno, stabilita già nelle precedenti udienze ed ha sottolineato l'attendibilità del decreto del Pm, fermo restando che eventuali discussioni sulle prove possano essere sollevate solo durante il dibattimento. Prossima udienza, dunque, il 9 aprile 2014 alle 9:30.

I capi di accusa per i prosciolti- Capo d'imputazione C riguarda azioni di un disegno criminoso messe in atto senza autorizzazione "o attraverso false dichiarazioni di inizio di compostaggio e l'effettuazione illecita dello smaltimento dei rifiuti pericolosi e non, mediante spandimenti illegali in particolare di fanghi tossici abbandonati su centinaia di ettari di terreni all'interno delle aziende agricole, nonchè attraverso abbandoni nell'ambiente ed inoltre a ridosso di cave e burroni, riempendo vallate ed affossamenti e abbandonando i rifiuti selvaggiamente nel fiume Sabato, affluente al Calore, a sua volta affluente al fiume Volturno...". Mentre il Capo d'imputazione E riguarda il concorso in distruzione e deturpamento delle bellezze naturali. I responsabili "contribuivano a distruggere e ad alterare il corso del fiume Sabato costituente bene paesaggistico ed area tutelata per legge soggetta alla speciale protezione dell'Autorità determinandone o comunque aggravandone lo stato di inquinamento delle acque".

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