Storia, cultura, marketing: Scuola Medica Salernitana candidata all'Unesco
Inserimento nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità: è questo l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato oggi a Palazzo di Città
La Scuola Medica Salernitana candidata all'Unesco, nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. E' questo l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato oggi a Palazzo di Città dal sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, dal Rettore dell'Università degli Studi di Salerno Vincenzo Loia, insieme alla Soprintendente Francesca Casule e al Presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana Corrado Liguori. Occorreranno quattro anni per il riconoscimento. Oggi, però, è stato compiuto il primo passo.
La presentazione
"In un momento storico delicato, caratterizzato dalla chiusura dei sipari, con luci dei musei spente e convegni medici e scientifici solo virtuali - dice Corrado Liguori, presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana - colleghiamo passato e futuro partendo dalla storia e dalla tradizione per approdare alla ricerca e alle più recenti scoperte in ambito scientifico. Richiediamo la candidatura all'Unesco della Scuola Medica nella lista rappresentativa del patrimonio culturale e immateriale dell'umanità. Vogliamo alimentare l'energia culturale che si tramada da secoli e che ha reso Salerno Hippocratica Civitas".
La storia, la cultura, l'economia
"Questo primo step prefigura un futuro di splendore per la Scuola Medica Salernitana, per la diffusione della sua storia e dei suoi valori nel modo - ha detto il sindaco Vincenzo Napoli - Faremo in modo che divenga uno strumento culturale ed un elemento di marketing territoriale, con risvolti economici". L'assessore alla cultura Antonia Willburger lo ha definito "passo decisivo per Salerno e per la sua identità storica". Ha chiarito: "Non c'è solo la trasmissione dei saperi ma anche dei suoi valori, cioè l'accoglienza, l'inclusione, il benessere. Tutto ciò è possibile grazie un progetto di rete tra istituzioni scientifiche e culturali, con una serie di associazioni vicine come l'Ordine dei Medici, la Nuova Scuola Medica Salernitana. L'obiettivo è creare attività che servono per arricchire il dossier. Realizzeremo un ciclo di conferenze, la prima delle quali alla fine di novembre-inizio dicembre, in base alla diffusione della pandemia. Altre conferenze saranno realizzate dalla Soprintendenza per promuovere all'interno della città la memoria storica della scuola. E' anche un'occasione di sviluppo economico per la nostra città. Tutte le attività si dovranno svolgere entro fine marzo 2021. Ci vorranno quattro anni per avere il riconoscimento. Questo è il primo passo".
Il protocollo
La premessa è che il patrimonio culturale non è solo monumenti e collezioni di oggetti ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo, artigianato tradizionale. In questo patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza, infatti, non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all'altra. L'Unesco ha tra i suoi obiettivi prioritari l’attuazione di misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni, e per questo nel 2003 ha adottato la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata dall’Italia nel 2007, nella quale è prevista una serie di procedure per l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione del bene culturale immateriale ed è stata istituita “La Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale (Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity)”, che contribuisce a divulgare la diversità del patrimonio intangibile e ad aumentare la consapevolezza della sua importanza. La Scuola medica Salernitana, nata intorno al IX secolo a Salerno, è stata la prima e più importante istituzione medica d'Europa nel Medioevo e come tale è da considerarsi l'antesignana delle moderne università, fondata sulla tradizione greco-latina, integrata dalle nozioni provenienti dalle culture araba ed ebraica, conoscenze che, la posizione strategica della città di Salerno, posta al centro del Mediterraneo, favoriva. Ha rappresentato la pietra miliare della storia della medicina per le innovazioni introdotte relative al metodo e all'impostazione della profilassi, basate sulla pratica e sull’esperienza, agevolando il metodo empirico e la cultura della prevenzione, costituisce la base identitaria della città di Salerno battezzata nel corso del Medioevo Hippocratica Civitas, definizione che compare anche nello stemma comunale. Per questo motivo, si intende avviare la procedura per il formale riconoscimento di essa quale patrimonio Culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, ritenendo che la candidatura rappresenti una occasione imprescindibile per la valorizzazione del patrimonio culturale, nonché un’opportunità di sviluppo non solo della comunità Salernitana, ma della comunità internazionale, per la testimonianza storica di ricchezza di conoscenze e competenze che merita di essere trasmessa da una generazione all’altra.
La fase operativa
Per la realizzazione del dossier di candidatura (programma, attività, identificazione, documentazione, ricerca, salvaguardia, promozione, valorizzazione, trasmissione, formazione, rivitalizzazione e innovazione dei vari aspetti della Scuola medica salernitana) occorre un progetto di rete tra organismi competenti e istituzioni culturali che si riconoscono in questa stessa finalità, quali appunto Comune, Università, Soprintendenza e Fondazione Scuola Medica Salernitana, ed esperti, nonché la costituzione di un gruppo di riflessione, studio e lavoro che si impegni anche nel promuovere eventi, iniziative e manifestazioni su territorio locale, regionale, nazionale ed internazionale a supporto del progetto di candidatura Unesco. Le parti che stipulano il protocollo, cioè Comune, Università, Soprintendenza e Fondazione hanno accordi collaborativi e designano il Comune di Salerno quale Ente capofila.
I ruoli
La Soprintendenza provvederà a svolgere tutte le attività necessarie a garantire il raccordo con le strutture del Mibact deputate al coordinamento delle candidature Unesco e garantire l’elaborazione, l’adeguamento e l’implementazione, in collaborazione per la parte tecnologica con l’Università di Salerno, dei contenuti scientifici relativi al nuovo allestimento del Museo Scuola Medica Salernitana. L'Università provvederà a coordinare attività di studio e ricerca nei suoi molteplici ambiti di competenza e ad effettuare ricerche di archivio e bibliografiche e procedere alla catalogazione dei dati servendosi di professionalità in possesso dei titoli previsti dalla normativa vigente, promuovere attività didattiche e di ricerca. La Fondazione della Scuola Medica Salernitana documenterà il rapporto antico e moderno tra la medicina e le terapie naturali, promuoverà e sosterrà la ricerca, la formazione e l’aggiornamento storico-culturale nel campo della medicina. Fornirà un congruo aggiornamento storico-culturale con il Museo Papi che, con la sua raccolta di strumenti ed attrezzi medico-chirurgici databili tra il XVII e il XX secolo, costituisce a livello mondiale uno dei più importanti musei per quantità di materiale ed interesse scientifico. Il Comune capofila assume il ruolo di Ente responsabile, coordinatore e referente per tutte le fasi e attività dell’istruttoria anche avvalendosi del contributo spontaneo e gratuito di professionisti salernitani desiderosi di contribuire a questo progetto ambizioso. Cura i procedimenti amministrativi connessi alla realizzazione della candidatura in oggetto per il tramite dei suoi uffici.