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Cronaca

Raccolta differenziata in calo, Calabrese: "Non siamo innamorati delle percentuali"

L'assessore comunale all'Ambiente prova a smentire i dati dell'Osservatore Regionale: "Si tratta di cifre enerano sconcerto e confermano l’attitudine a gettare ombre sul lavoro delle altre istituzioni"

L’assessore comunale all’Ambiente Gerardo Calabrese prova a smentire i dati emersi dall’Osservatore regionale sullo smaltimento dei rifiuti, diffusi nella giornata di ieri dai gruppi di Forza Italia e Caldoro Presidente. Carte alla mano i movimenti politici di centrodestra hanno denunciato un forte calo della raccolta differenziata del capoluogo. Cifre che – secondo Calabrese – “generano sconcerto e confermano l’attitudine a gettare ombre sul lavoro delle altre istituzioni, offendendo tutti i cittadini salernitani che hanno, invece, dimostrato di sapere raggiungere traguardi e risultati di assoluto rilievo e significato civico”.

Per l’esponente della Giunta Napoli “seppure in leggera flessione, Salerno resta pur sempre il capoluogo di provincia del Sud con la migliore percentuale di raccolta differenziata (cfr. Rapporto “Comuni Ricicloni” Legambiente). Peraltro nel 2012 e nel 2013 la raccolta differenziata avrebbe potuto far registrare una crescita, se da ottobre 2012 a maggio 2013 il Consorzio di Bacino, ancora oggi gestito dal centrodestra, non avesse abbandonato i trasporti dalle isole ecologiche, penalizzando in tal modo la percentuale complessiva”. Poi Calabrese precisa che “seppure i dati sono ancora provvisori, nei primi due mesi di quest’anno siamo al 66%. Aggiungo, solo per completezza, che a Salerno non siamo innamorati della percentuale di raccolta differenziata. Del resto, la normativa europea prevedeva entro il 2010 l’obiettivo del 50% di effettivo recupero dei materiali. Pertanto siamo ben lieti di lasciar prendere la percentuale in considerazione a coloro che gli addetti ai lavori definiscono i c.d. raccoglioni, proprio a sottolineare l’importanza maggiore della qualità delle frazioni recuperabili rispetto alla percentuale dei rifiuti raccolti in modo differenziato”.

 Di qui l’affondo politico: “I gruppi consiliari di centrodestra farebbero bene a rileggere le dichiarazioni dell’attuale assessore regionale all’Ambiente: più differenziata e meno rifiuti comportano certamente meno impianti (24 settembre 2014). Insomma, la Regione Campania ha impiegato circa quattro anni per arrivare a comprendere ciò che il Comune di Salerno aveva già da tempo evidenziato, prima nel 2011 con le osservazioni presentate alla bozza del PRGRSU e successivamente nel 2012 con il ricorso di impugnazione dello stesso PRGRSU approvato: ossia che, con meno rifiuti prodotti e più raccolta differenziata, occorrevano meno impianti di smaltimento. E ancora: In più va considerato l'effetto delle misure strutturali per la riduzione a monte dei rifiuti. Quali siano queste misure strutturali non è dato sapere, considerato che ad oggi il Piano di prevenzione è stato si approvato, ma non ancora attuato. E' come volersi ascrivere il merito della crisi economica, vera responsabile della diminuzione della produzione dei rifiuti iniziata proprio nel 2008.Aggrapparsi sugli specchi, ora, - conclude - dopo cinque anni trascorsi a fare del vacuo il fulcro della propria azione amministrativa, rappresenta solo un disperato tentativo di speculazione elettorale”.

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